Il denaro sequestrato dalla Finanza
3 minuti per la letturaCUTRO (CROTONE) – La Finanza di Crotone ha messo a segno una operazione contro la cosca Mannolo, attiva a San Leonardo di Cutro, denominata “Soldi rosso sangue”, grazie alla quale i militari hanno sequestrato ben 360 mila euro in contanti e colpendo di fatto la cassaforte del clan che raccoglieva i proventi delle attività criminali dalle estorsioni all’usura passando dal traffico di droga.
Nel corso della notte del 10 febbraio, infatti, la Guardia di Finanza di Crotone ha effettuato una serie di perquisizioni in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura di Catanzaro a carico di persone accusate di aver occultato denaro contante per conto del capo del “locale di ‘ndrangheta” di San Leonardo di Cutro. L’attività, coordinata dal Procuratore Capo Nicola Gratteri e diretta dal Sostituto Procuratore Domenico Guarascio, ha consentito di sequestrare ingenti somme di denaro provento dei delitti della cosca.
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L’operazione è uno sbocco investigativo della precedente indagine “MALAPIANTA” (SCOPRI TUTTI I CONTENUTI SULL’OPERAZIONE MALAPIANTA), sempre condotta dai finanzieri di Crotone diretti e coordinati dalla Procura di Catanzaro, che aveva consentito di scoprire l’esistenza di una “locale di ‘ndrangheta” nella frazione di San Leonardo, ricadente nel Comune di Cutro, in provincia di Crotone, facente capo alle famiglie Mannolo, Trapasso e Zoffreo con ramificazioni operative non solo in Calabria ma anche in Puglia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, nonché, con proiezioni estere.
Nel corso dell’indagine Malapiante si è accertato che a capo del sodalizio ci sarebbe Alfonso Mannolo che, «per come emerge da una conversazione captata in modalità ambientale alcuni anni fa – si legge in una nota della Finanza – fu inserito fra i “grandi della ‘ndrangheta” da Nicolino Grande Aracri che ne sanciva, dunque, l’autorità mafiosa».
Durante lo svolgimento delle indagini legate all’operazione Malapianta, inoltre «erano emersi elementi che facevano supporre come il boss di San Leonardo avesse incaricato persone “insospettabili” ma legate alla cosca, di custodire per suo conto ingenti somme di denaro contante».
Sulla scorta di queste ipotesi investigative si basa l’operazione Soldi rosso Sangue scattata oggi con la quale la Guardia di Finanza di Crotone «ha posto in essere indagini finalizzate, fra l’altro, all’individuazione della liquidità contante del boss del “locale” di ‘ndrangheta di san Leonardo di Cutro, Alfonso Mannolo (attualmente detenuto)».
I finanzieri «hanno analizzato le attività di intercettazione; esaminato le stesse captazioni alla luce delle dichiarazioni del figlio del capo cosca, Dante Mannolo, il quale ha intrapreso il percorso di collaborazione con la giustizia; passato al setaccio le frequentazioni degli affiliati alla cosca e le loro amicizie e, non da ultimo, hanno dato luogo a impegnativi servizi occulti di osservazione. In tal modo venivano identificati alcuni soggetti ed individuati una serie di siti ove era presumibile ritenere fossero occultate somme di denaro contante».
Secondo quanto emerso il «denaro era in custodia o, in alternativa, in gestione, a soggetti vicini alla cosca. Nel corso delle perquisizioni effettuate dai finanzieri all’alba del 10 febbraio, nascoste all’interno di intercapedini dei muri di un’abitazione e di un muro di cinta di una villa, sono state rinvenute mazzette di denaro contante per un totale di 360.000 Euro circa».
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