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Il magistrato Domenico Guarascio giura come procuratore capo della Procura di Crotone

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Crotone vive il giorno dell’insediamento di Domenico Guarascio a capo della procura scoprendo che il procuratore più giovane d’Italia e anche tra i più apprezzati tra i colleghi


CROTONE – «Sono partito dalle 6 apposta per essere qui. A Domenico Guarascio mi lega un rapporto di amicizia e di affetto. Oggi è una bellissima giornata per Crotone. Si insedia un procuratore molto preparato. Una persona per bene che conosce il territorio perché se ne è occupato da sostituto della Dda di Catanzaro per molti anni».

Inizia con i buoni auspici di una toga chiave del nostro Paese, il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, il primo giorno da procuratore di Crotone per Domenico Guarascio, che per una decina d’anni è stato inserito nel pool dei pm antimafia di Catanzaro, fino alla scorsa primavera diretto proprio da Gratteri. Guarascio aveva la delega alle indagini sui clan del Crotonese, e quindi quello che andrà ad occupare è il suo posto «naturale», ha detto Gratteri nel corso della cerimonia d’insediamento, tenutasi in una gremita aula del Palazzo di giustizia generalmente riservata alle udienze penali. Un’aula che Guarascio ha frequentato molto spesso, avendo poi istruito i processi scaturiti dalle indagini che portano anche la sua firma.

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A Guarascio, Gratteri consiglia soltanto una cosa. «Continuare a essere se stesso. Guardare tutti negli occhi e non dire mai “mo’ vidimo”. Mai dire che una cosa “si può fare”. La risposta è “sì o no”. Diffidare da lacchè e maggiordomi». Ma c’è un altro aspetto su cui Gratteri ha richiamato l’attenzione del più giovane procuratore d’Italia. «Essere un bravo pm non è la stessa cosa che fare il procuratore. La responsabilità è altra. Ora non deve solo preoccuparsi del suo fascicolo ma di tutto ciò che accade nel circondario. E dovrà andare a Roma a chiedere di più per il suo ufficio. Ma per farlo occorre essere credibili. Sono sicuro che farà bene. E a quel punto gli si spalancheranno le porte».

Nicola Gratteri interviene alla cerimonia di insediamento di Guarascio

LE PAROLE DI GUARASCIO NEL GIORNO DEL SUO INSEDIAMENTO A CROTONE

Emozionato, Guarascio, dopo aver preso possesso delle sue funzioni nel corso della cerimonia presieduta da Massimo Forciniti, presidente facente funzioni del Tribunale, ha accolto tutti i consigli dei magistrati che ha definito suoi “maestri”. A cominciare da Gratteri. «Non è mai banale. So benissimo cosa vuol dire quando dice che non si può accontentare tutti. In questi dieci anni non mi sono risparmiato. Ho cercato di affrontare il mio lavoro con impegno, serietà rigore».

RIFORME

Guarascio è consapevole di venire in una «Procura di frontiera», in un territorio in cui le forze dell’ordine non hanno organici “sufficienti”. Ecco perché non manca un accenno polemico alle riforme. «Si parla di separazione delle carriere ma non di organici scoperti al 25 per cento. Forse questo è un tema che interesserebbe di più l’opinione pubblica». Un tema su cui, a margine della cerimonia, è intervenuto lo stesso Gratteri, sollecitato dai giornalisti. «Questa riforma non accelera i processi e non tutela le parti offese. I Tribunali sono semi paralizzati. L’applicazione App è stata imposta pur sapendo che non avrebbe funzionato». C’è anche un messaggio al Foro, da parte di Guarascio. «Ascolto tutti, auspico un rapporto fondato sulla correttezza. Ma non amo le strumentalizzazioni».

L’INSEDIAMENTO DI GUARASCIO: MESSAGGIO ALLA CITTÀ DI CROTONE

E, soprattutto, un messaggio alla cittadinanza. «Se la cittadinanza non compie un atto di ribellione, denunciando, non andremo da nessuna parte. Cercheremo di essere credibili anche per questo». Del resto, come ha detto a margine della cerimonia, lavorare per una decina d’anni da un osservatorio privilegiato come quello della Dda, gli ha consentito di «avere una visione complessiva di certi fenomeni. La connivenza fra criminalità organizzata e criminalità comune è molto forte». IL FORO Il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Salvatore Rocca, ha formulato gli auguri da parte del Foro crotonese. Il presidente della Camera penale, Aldo Truncè, annunciando la “collaborazione” del penalisti «in un momento di criticità» per la «digitalizzazione inefficiente», ha auspicato un «confronto ad armi pari nel dibattito processuale».

I MAGISTRATI

Oltre al procuratore Gratteri, in aula c’erano, tra gli altri, il nuovo capo della Dda di Catanzaro, Salvatore Curcio, e il procuratore di Vibo, Camillo Falvo. Ha preso la parola il procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Lucantonio, contestando anche lui una riforma che «invece di semplificare ha aggiunto adempimenti burocratici».

E ha ricordato a Guarascio che ora, da “vertice” del suo Ufficio, dovrà occuparsi non solo della “giurisdizione”, in un territorio come quello di Crotone «denso di mali oscuri», ma anche di problemi organizzativi. Concettina Epifanio, presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, ha ripreso l’invito alla “franchezza” già fatto da Gratteri. Mentre il presidente Massimo Forciniti, che conosce bene anche per aver celebrato insieme a lui diversi e impegnativi processi di ‘ndrangheta, ha ricordato il curriculum di Guarascio «ricco di esperienze, soprattutto in questo circondario, nonostante la giovane età». Tutti hanno sottolineato le sue doti umane e professionali. E c’era molta sincerità in quello scrosciante applauso finale. Buon lavoro, procuratore Guarascio.

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