Il Cristo che si affaccia sulla collinetta di San Leonardo di Cutro
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Malapianta, la Cassazione infligge 9 condanne definitive ai Mannolo di San Leonardo di Cutro. Appello bis inoltre per altri 15
CUTRO – La cosca Mannolo, attiva sin dagli anni Novanta nella frazione San Leonardo di Cutro, viene riconosciuta per la prima volta con una sentenza passata in giudicato; Lo ha stabilito la Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione facendo diventare definitive nove condanne pesanti contro il clan, dedito al narcotraffico ed alle estorsioni ai villaggi turistici, con proiezioni nel Catanzarese e in Umbria. Ma sarà necessario un processo d’appello bis per altri 15 imputati che hanno scelto il rito abbreviato dopo essere stati coinvolti nell’inchiesta che nel 2019 portò alle operazioni Malapianta e Infectio.
Quindici condanne sono state, infatti, annullate con rinvio. Per gli ermellini è da rivalutare l’aggravante mafiosa per alcuni imputati di narcotraffico. Inoltre, sono state annullate con rinvio le condanne per alcune accuse, in taluni casi per posizioni marginali. Reggono comunque le due associazioni a delinquere contestate, quella mafiosa e quella finalizzata al narcotraffico. E reggono pertanto le accuse nei confronti degli imputati di maggiore spicco.
I CAPI
Per Mario e Giuseppe Mannolo, padre e figlio, le condanne, rispettivamente a 19 anni e 3 mesi e a 19 anni e 9 mesi, passano in giudicato. Per Pasquale Gentile invece diventa definitiva la pena di 19 anni e 9 mesi. Confermate anche le pene a 20 anni per Fiore Zoffreo e a 18 per Leonardo Zoffreo. A sei anni viene inoltre condannato in via definitiva Dante Mannolo, il pentito, figlio di Alfonso, il capo bastone condannato a 30 anni nel filone del rito ordinario che approderà la prossima settimana in Cassazione.
LE ACCUSE
Il clan imponeva il racket ai villaggi turistici della costa jonica ed era inoltre dedito al narcotraffico. L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla Guardia di finanza di Crotone e dalle Squadre Mobili di Catanzaro e Perugia, fece peraltro innalzare il livello di rischio per l’allora procuratore distrettuale antimafia, Nicola Gratteri, tant’è che fu rafforzata la scorta in seguito ai progetti di attentati che trapelavano da alcune intercettazioni.
PARTE CIVILE
Nel processo erano costituiti parte civile la Regione Calabria, il Comune di Perugia, il Comune di Cutro, Banca Unicredit, l’imprenditore vicentino Stefano De Gasperi, Alberghi del Mediterraneo srl – società che gestisce il villaggio turistico Porto Kaleo – e l’imprenditore proprietario del villaggio stesso (vessato per anni dalla cosca). Inoltre il lametino Giovanni Notarianni, assistito, come anche la società, dall’avvocato Michele Gigliotti. Confermata anche la parte della sentenza relativa alle statuizioni civili, compresi i risarcimenti al Comune di Cutro, assistito dall’avvocato Salvatore Rossi.
LA DIFESA
Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Luigi Falcone, Giuseppe Fonte, Gregorio Viscomi, Gaetano De Sole, Salvatore Iannone, Mario Prato, Pietro Funaro, Piero Mancuso, Paolo Carnuccio, Mario Nigro, Aldo Truncè, Vincenzo Cicino, Salvatore Staiano, Aldo Cantafora, Francesco Gambardella, Francesco Verri, Luigi Colacino, Lucio Canzoniere, Luca Cianferoni, Tiziano Saporito.
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LE DECISIONI DELLA CASSAZIONE E LE CONDANNE AI MANNOLO DI SAN LEONARDO DI CUTRO
Ecco tutte le decisioni (in parentesi secondo e primo grado).
- Sherif Arapi (34), albanese residente a Bastia Umbra: annullamento con rinvio (3 anni e 4 mesi; 8 anni).
- Antonio Barbaro (62), di Careri: annullamento con rinvio (14 anni; 14 anni).
- Domenico Basile (64), di Guardavalle: annullamento con rinvio (4 anni e 8 mesi; 4 anni e 8 mesi).
- Antonio Bevilacqua (30), di Crotone: annullamento con rinvio (10 anni; 10 anni).
- Alessandro Caputo (32), di San Giovanni in Fiore: 3 anni (3 anni; 3 anni).
- Fabrizio Conti (50), di Perugia: annullamento con rinvio (3 anni; 7 anni e 8 mesi).
- Mario Cutrì (44), di Locri: annullamento con rinvio (14 anni; 14 anni).
- Mario Falcone (70), di Cutro: annullamento con rinvio (4 anni; 4 anni).
- Pasquale Gentile (55), di Cutro: 19 anni e 9 mesi (19 anni e 9 mesi; 20 anni).
- Cosimo Manetta (58), di Crotone: annullamento con rinvio (11 anni e 5 mesi; 11 anni e 8 mesi).
- Daniela Mannolo (43), di Cutro: annullamento con rinvio (2 anni e 10 mesi; 3 anni e 4 mesi).
- Dante Mannolo (56), di Cutro: 6 anni (6 anni; 9 anni e 4 mesi).
- Giuseppe Mannolo (31), di Cutro: 19 anni e 9 mesi (19 anni e 9 mesi; 19 anni e 10 mesi).
- Mario Mannolo (65), di Cutro: 19 anni e 3 mesi (19 anni e 3 mesi; 20 anni).
- Elio Passalacqua (53), di Crotone: 11 anni e 2 mesi (11 anni e 2 mesi; 11 anni e 4 mesi).
- Francesco Passalacqua (41), di Cutro: 10 anni e 2 mesi (10 anni, 2 mesi e 20 giorni; 10 anni, 2 mesi e 20 giorni).
- Leonardo Passalacqua (50), di Crotone: annullamento con rinvio (11 anni e 8 mesi; 11 anni e 8 mesi);
- Alessandro Perini (40), di Crotone: annullamento con rinvio (11 anni e 8 mesi; 11 anni e 8 mesi).
- Gregorio Procopio (62), di Botricello: annullamento con rinvio (10 anni; 10 anni).
- Luigi Raso (66), di Isola: annullamento con rinvio (12 anni; 12 anni).
- Emiliano Regni (36), di Perugia: annullamento con rinvio (3 anni e 8 mesi; 5 anni e 8 mesi).
- Natale Ribecco (35), di Cutro: annullamento con rinvio (6 anni e 8 mesi; 15 anni e 4 mesi).
- Fiore Zoffreo (57), di Cutro: 20 anni (20 anni; 20 anni).
- Leonardo Zoffreo (54), di Cutro: 18 anni (18 anni; 18 anni).
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