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La Corte D'Appello di Catanzaro

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PETILIA POLICASTRO (CROTONE) – Sette condanne confermate e una sola assoluzione nel processo d’appello scaturito dall’inchiesta che portò all’operazione Eleo, condotta dai carabinieri contro i nuovi assetti della cosca di Petilia Policastro. La Corte d’Appello di Catanzaro ha inflitto 12 anni a Domenico Bruno (di 52 anni); 12 anni a Massimo Cosco (43), 13 anni e 10 mesi a Giuseppe Garofalo (69); 6 anni ad Alessandro Gelfo (34); 6 anni e 4 mesi ad Antonio Gelfo (61); 12 anni e 6 mesi a Pierluigi Ierardi (32); 13 anni e 8 mesi a Oreste Vona (49). Scagionato Ivano Mirabelli (51), in primo grado condannato a 4 anni.

L’inchiesta trae origine dalla violenta escalation di qualche anno fa nell’Alto Marchesato, tra fatti di sangue e incendi alle strutture turistiche nel cuore della Sila cotronellara, segno evidente di una ripresa in grande stile del racket. In primo grado era stata assolta, dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, l’ex vicesindaca Francesca Costanzo, e la sua posizione non è stata impugnata dalla Procura per cui è uscita definitivamente di scena dal processo.

Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Francesca Buonopane, Roberto Coscia, Francesco Garofalo, Angela Mascaro, Mario Nigro, Sergio Rotundo, Pierluigi Ruberto, Tiziano Saporito, Stefano Vona, Pietro Pitari e Giovambattista Scordamaglia. I difensori hanno sostenuto che i propri assistiti non fossero partecipi dell’associazione mafiosa, però riconosciuta con la sentenza le cui motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

Nel filone del rito abbreviato per l’operazione Eleo sono state inflitte otto condanne in Appello, ma c’è anche un terzo processo, quello per l’omicidio (con soppressione di cadavere) di Massimo Vona, vittima di lupara bianca secondo i voleri di Curcio, almeno per l’impostazione accusatoria, ma il presunto reggente del clan è stato assolto. Per Pierluigi Ierardi che ha scelto il rito ordinario è stato chiesto l’ergastolo.

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