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L'ex assessore regionale Ottavio Tesoriere

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CROTONE – Ci sono anche due noti avvocati tra le 28 persone nei cui confronti la Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio nell’ambito del procedimento che nell’ottobre scorso portò all’operazione Garbino, condotta dalla Squadra Mobile di Crotone contro il clan Pullano di Isola Capo Rizzuto: accanto ad accuse di armi, estorsioni e usura, c’è un filone politico che vede al centro delle accuse l’avvocato crotonese ed ex assessore regionale e comunale Ottavio Tesoriere.

In occasione delle consultazioni elettorali regionali del 3 e 4 ottobre 2021, un presunto esponente della famiglia di ‘ndrangheta di Isola avrebbe assicurato il sostegno elettorale a Tesoriere, candidato consigliere nella Circoscrizione V Centro con la lista “Forza Azzurri”, a sostegno del presidente Occhiuto, in cambio della possibilità di far ricevere a un suo figlio una pensione di invalidità, in passato percepita e che gli era stata negata. L’intercessione sarebbe stata con il consulente tecnico nominato dal Tribunale di Lamezia Terme chiamato a decidere sul ricorso avverso il provvedimento di diniego della concessione dell’assegno assicurativo da parte dell’Inps. L’impegno sarebbe stato assunto nel corso di una riunione svoltasi nell’agosto 2021 a Isola.

Tesoriere si sarebbe anche impegnato a procurare lavori di appalto e incarichi mettendosi a disposizione per ogni evenienza a fronte della promessa di preferenze nel territorio di Isola Capo Rizzuto e dintorni: l’ipotesi di rinvio a giudizio è quella di voto di scambio politico-mafioso. Tesoriere, interloquendo con la crotonese Maria Alosa, allora aspirante avvocatessa, le avrebbe promesso di avvicinare il presidente della sotto-commissione di esami della Corte di Appello di Catanzaro per l’abilitazione alla professione forense, che avrebbe valutato, nella prova orale, la posizione della candidata, in cambio della promessa di voti di persone a lei legate.

A parte la presunta violazione della legge elettorale contestata a Tesoriere ed Alosa, c’è un’ipotesi di abuso d’ufficio e falso ideologico di cui deve rispondere, in concorso con i due, il noto avvocato catanzarese Vincenzo Ioppoli. Nella sua qualità di pubblico ufficiale, su indicazione di Tesoriere, che lo avrebbe appunto avvicinato per chiedere un giudizio positivo per assicurare il superamento della seconda prova orale dell’esame di abilitazione di Alosa, dopo avere acconsentito alla richiesta, si sarebbe fatto consegnare un appunto con l’indicazione degli argomenti sui quali si sarebbe incentrata la seduta. Alosa avrebbe così superato l’esame abilitandosi.

Imputati sono Domenico Cristodaro (42), di Isola Capo Rizzuto; Domenico Godano (40), di Isola Capo Rizzuto; Fiorello Maesano (55), di Isola Capo Rizzuto; Ferdinando Marchio (41), di Isola Capo Rizzuto; Tommaso Mercurio (49), di Isola Capo Rizzuto; Francesco Pullano (44), di Isola Capo Rizzuto; Maurizio Pullano (31), di Isola Capo Rizzuto; Pietro Fiore Pullano (35), di Isola Capo Rizzuto; Pasquale Morelli (77), di Isola Capo Rizzuto; Pasquale Pullano (76), di Isola Capo Rizzuto; Maria Alosa (45), di Crotone; Domenico Barbaro (35), di Careri; Massimo Diego Caterisano (54), di Isola Capo Rizzuto; Fortunato Chisari (32), di Isola Capo Rizzuto; Giuseppe Ciliberto (35), di Isola Capo Rizzuto; Giuseppe Cozza (49), di Isola Capo Rizzuto; Vincenzo Ioppoli (68), di Catanzaro; Santo Morrone (48), di Isola Capo Rizzuto; Bruno Patania (49), di Gerocarne; Domenica Petrera (65), di Isola Capo Rizzuto; Jessica Piana (36), di Isola Capo Rizzuto; Antonio Pullano (25), di Isola Capo Rizzuto; Francesco Pullano (26), di Isola Capo Rizzuto; Salvatore Pullano (42), di Isola Capo Rizzuto; Tommaso Rizzuti (42), di Cotronei; Antonio Rizzuti (43), di Cotronei; Ottavio Tesoriere (71), di Crotone; Domenico Tipaldi (44), di Isola Capo Rizzuto.

Una decina le parti offese indicate dalla Dda, tra cui la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Comune di Isola. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo 4 ottobre dinanzi al gup distrettuale di Catanzaro. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Nicola Cantafora, Pasquale Le Pera, Domenico Magnolia, Mario Prato, Sergio Rotundo, Francesco Sacco, Francesco Verri, Luigi Villirilli.

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