La sede dell'ex Consorzio universitario
2 minuti per la letturaDefinitiva l’assoluzione per l’oncologo Ubaldo Prati: nessuna responsabilità nel crac dell’ex Consorzio universitario
DIVENTA definitiva l’assoluzione del noto oncologo Ubaldo Prati. La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale contro la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro che aveva ribaltato quella del gup di Crotone con cui il professionista era stato condannato a sei mesi. La vicenda giudiziaria in cui Prati era stato coinvolto è quella del crac del Consorzio di studi universitari. La Procura chiese il rinvio a giudizio per quattro imputati eccellenti accusati di bancarotta fraudolenta dopo le denunce di un ex lavoratore. Prati fu l’unico a scegliere il rito abbreviato.
Pende ancora il processo di primo grado per Giuseppe Antonio Bianco, presidente del cda del Consorzio dal 2011 al 2013, per Maria Pecoraro Mercogliano, consulente che incassò oltre 100mila euro a fronte dell’inattività della società, per l’ex presidente Marilina Intrieri che, insieme a Prati, fu componente del cda dal 2011 al 2013.
LE ACCUSE AGLI ALTRI IMPUTATI ESTRANEE ALL’ONCOLOGO PRATI
Secondo l’accusa, gli imputati non avrebbero reso possibile la ricostruzione dei mandati di incarico di una società pubblica, da conferirsi secondo procedure evidenti, nei confronti di numerosi professionisti che hanno assistito la società dal 2010 al 2013, per un importo di oltre 244mila euro, pari al 224% del passivo fallimentare. Dalle carte del pignoramento, tra l’altro, si evincono compensi al cda ed al collegio sindacale per oltre 86mila euro più altri 45mila per consulenza fiscale e contabile a tre diversi professionisti soltanto nel 2011, quando il Consorzio non era più attivo da oltre un anno.
Un mistero, sempre secondo l’accusa, sembrerebbe anche il pagamento di oltre 21 mila euro per “servizi tecnici qualità e antincendio” e per corsi di formazione non meglio specificati all’università Bocconi ed alla S.I.L.C. srl (azienda specializzata nella raccolta, nel lavaggio e nella manutenzione di cisterne, ndr). Che dire, poi, di parcelle per oltre 46mila euro liquidate nel 2013 a una commercialista di Catanzaro più altri 8mila in favore della società di consulenza contabile All Service srl? Mentre il collegio dei sindaci percepiva altri 16mila euro ed il cda oltre 27mila, dando fondo alle somme incassate dalla Regione Calabria in quello stesso anno, per 129mila euro. A fronte di tutte queste spese, specie per la contabilità, neanche un euro veniva accantonato per il lavoratore, la cui denuncia innescò l’inchiesta.
Accuse da cui Prati è risultato estraneo, in accoglimento della tesi sempre sostenuta dall’avvocato Giuseppe Barbuto.
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