La foto mostrata dall’avvocato Gallo della parte civile per confutare il perito che dice che i pugni a Davide furono uno e non due
3 minuti per la letturaCrotone, serrato esame del consulente tecnico nominato dal Tribunale sull’aggressione a Davide Ferrerio ed è scontro sulla dinamica. Il professor Introna: «Non due pugni ma uno». La parte civile: «Alterazione dei fatti»
CROTONE – Scontro in aula sulla ricostruzione della dinamica del tentato omicidio di Davide Ferrerio, il ventenne bolognese ridotto in fin di vita dopo l’aggressione subita nell’agosto 2022 a causa di un clamoroso errore di persona. Il professor Francesco Introna, perito nominato dal presidente del Tribunale penale, Edoardo d’Ambrosio, sostiene che grazie a un video «migliorato», anche se non con l’utilizzo di programmi professionali ma «commerciali», si può desumere che la vittima non fu colpita con due pugni, di cui uno al cranio, ma soltanto con uno sferrato alla regione frontale.
Mostrando le immagini della videosorveglianza rielaborate in modo da diventare più nitide, Introna ha osservato che si nota che Passalacqua insegue Ferrerio. Lo strattona. Lo rotea. Lo colpisce con una ginocchiata allo sterno e con un pugno al viso. Ed è l’impatto col cranio al suolo ad essere letale. Ciò a causa della fragilità ossea della vittima per una osteogenesi imperfetta «sia pure in forma lieve». La patologia rara di Ferrerio sarebbe pertanto “concausa” delle gravissime condizioni in cui ancora versa, trovandosi il giovane in stato vegetativo.
Una ricostruzione che contrasta con quella del medico legale Massimo Rizzo, perito del pm Pasquale Festa. E non coincide con la tesi accusatoria che ha già portato all’arresto e alla condanna di Niccolò Passalacqua, l’aggressore, a 20 anni e 4 mesi di reclusione, nel troncone processuale svoltosi col rito abbreviato. Nel filone che si celebra col rito ordinario, e che vede imputati di concorso anomalo in tentato omicidio la madre della ragazza considerata l’istigatrice del raid, minorenne all’epoca dei fatti, e il convivente rumeno della donna, Andrej Gaju, i periti incaricati hanno depositato la perizia finita ieri al centro di un serrato contraddittorio.
Ha iniziato il fuoco di fila delle domande il pm Festa. Questi chiede se dalla lesività riscontrata si possa assolutamente escludere che i pugni siano stati due, ma il professor Introna conferma la sua tesi. Il momento più duro si è registrato quando uno degli avvocati di parte civile, Fabrizio Gallo, ha mostrato il frame tratto da un video «elaborato con programmi professionali e in uso a reti televisive» da cui si evince, secondo il legale, che si nota il gomito di Passalacqua mentre carica il pugno che colpisce Ferrerio «da dietro».
Per corroborare questa ricostruzione, l’avvocato Gallo fa leva sulla testimonianza di una donna che, a pochi metri di distanza, ha assistito all’aggressione. La testimone sostiene che «il ragazzo con la maglietta grigia sferrava al malcapitato un violento pugno in testa». Introna, però, nega che dalle immagini, sia pure più nitide di quelle del “suo” video, si veda questo. L’avvocato Gallo a un certo punto ha detto anche che Introna stava «cambiando la ricostruzione dei fatti». L’avvocato Gabriele Bordoni, che rappresenta anche lui i familiari di Davide, ha posto numerosi quesiti insistendo, in particolare, sul fatto che il colpo al viso non fu frontale ma laterale. Anche l’avvocata Luciana Gelfusa, legale dell’imputata, ha formulato una serie di quesiti a Introna.
La madre di Ferrerio, Giusy Orlando, ha contestato più volte la versione del perito. In particolare, ha abbandonato l’aula al momento in cui Introna definiva Ferrerio come «il soggetto», mentre spiegava le immagini che scorrevano in un video. «Professor Introna, mio figlio si chiama Davide, non soggetto, rispettate la sua dignità», ha detto la donna.
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