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ROCCABERNARDA – Nel maggio scorso si era allontanato dalla comunità presso la quale era stato affidato in prova e si era presentato dai carabinieri dicendo: «meglio il carcere». Adesso un ragazzo da poco maggiorenne, ma che aveva 17 anni appena quando, nel luglio 2022, aggredì a bastonate l’ex sindaco Francesco Coco riducendolo in fin di vita, va ai domiciliari. Non a Roccabernarda, ma resta in Calabria.
Il suo difensore, l’avvocato Antonio Ierardi, era riuscito a far ottenere una pena mite – 4 anni e 9 mesi di reclusione – in rapporto alla richiesta di 13 anni per i reati di tentato omicidio, violazione di domicilio e porto ingiustificato di un bastone con l’aggravante dei motivi abietti e futili. Stavolta il Tribunale minorile di Catanzaro ha accolto la sua istanza con cui evidenzia che il suo assistito ha scontato già parte della pena e pertanto la misura detentiva inframuraria può essere gradata.
Dopo aver ammesso le proprie responsabilità, il giovane e un suo complice, anche lui minorenne all’epoca dei fatti, erano stati affidati in prova ai Servizi sociali dal Tribunale minorile che aveva dato l’ok a un programma di recupero. Ma mentre il suo complice è rimasto in comunità, lui preferì il carcere e affrontò il processo.
Fu ridotto in fin di vita, Coco, peraltro ex maresciallo dei carabinieri oggi in pensione, soltanto perché rimproverava uno dei due aggressori che scorazzava pericolosamente con una minicar. Il movente, secondo quanto emerso dagli accertamenti dei militari, sarebbe riconducibile a una vendetta nei confronti di Coco che aveva denunciato i genitori del ragazzo, ora scarcerato, per una minaccia telematica inviata con un profilo falso dal computer del padre collegato col telefonino della madre. “Bastardo, devi morire”, era scritto, tra l’altro, in quel messaggio in relazione al quale si è celebrato un processo nei confronti della coppia.
Pare che a inviare la mail fosse stato proprio il ragazzo, anche se si erano ritrovati imputati i genitori nel procedimento innescato dalla querela del sanguigno ex sottufficiale dei carabinieri, noto anche per le sue numerose denunce contro la criminalità organizzata in seguito alle quali ha subito varie intimidazioni.
Per vendetta, dunque, i due minorenni, agendo con premeditazione e in concorso, col volto coperto da passamontagna, armati di un bastone, nottetempo, avrebbero colpito più volte alla testa e al viso Coco procurandogli un’emorragia cerebrale a livello fronto-parietale. I ragazzi erano stati inchiodati dagli impianti di videosorveglianza della zona, uno venne immortalato mentre si puliva le scarpe prima di entrare a casa di un amico subito dopo il raid.
a. a.
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