Esposito stringe la mano alla sindaca Vittimberga (non indagata) dopo la proclamazione in Tribunale
6 minuti per la letturaOmbre sul voto a Isola Capo Rizzuto: Esposito fece campagna elettorale
ISOLA CAPO RIZZUTO – C’è anche la stretta di mano tra Mario Esposito, imprenditore ritenuto vicino alla cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, e la sindaca Maria Grazia Vittimberga (non indagata), nelle carte dell’inchiesta che ha portato all’operazione “Krimata”.
Gli investigatori delle Fiamme gialle monitoravano tutto all’interno del Palazzo di giustizia di Crotone, dove avvenne la proclamazione, il 9 novembre 2019, il giorno successivo a quello in cui si tennero le elezioni in cui era candidata anche la figlia dell’uomo finito in carcere nel blitz antimafia.
Carmen Esposito, che ha conseguito 221 preferenze, non è stata eletta, ma è subentrata di recente in Consiglio. Era candidata in una delle due liste a sostegno della sindaca eletta, “Liberi di ricominciare”, ma a condurre personalmente la campagna elettorale sarebbe stato il padre, secondo la ricostruzione della Guardia di finanza di Crotone e della Dda di Catanzaro.
Nell’ambito dell’inchiesta è stato peraltro segnalato il padre della sindaca, Francesco, titolare di una società beneficiaria di fatture false emesse da una delle società cartiere ritenuta alla base del sistema di frodi fiscali costato all’imprenditore Esposito il carcere e all’amministratore del gruppo Marrelli, operante nella sanità privata, il crotonese Lorenzo Marrelli, gli arresti domiciliari.
Un dato «di rilievo», osservano gli inquirenti, poiché la cartiera Tfc, utilizzata dalla Iuledil di Esposito, risulterebbe contigua ad ambienti mafiosi essendo riconducibile agli indagati Antonio Franco e Antonio Costantino, quest’ultimo arrestato nel dicembre 2019 nell’operazione Infectio, scattata contro le famiglie di ‘ndrangheta di San Leonardo di Cutro. Ombre sulle elezioni del 2019, dopo che la precedente amministrazione comunale, quella guidata da Gianluca Bruno, è stata sciolta per infiltrazioni mafiose in seguito ad elementi dell’inchiesta “Jonny” nel 2017? Difficile dirlo.
Quello che rileva è soprattutto l’impegno personale di Esposito nella campagna elettorale vinta dalla nota esponente del Pd. A lui, che a Isola gode di una certa “popolarità”, e non alla figlia, sarebbe stato rivolto l’invito ad accoppiare la candidatura a quella di Massimo La Face. «Tutti i rapporti, le decisioni, gli accordi, li ha presi il padre Mario Esposito – osservano gli inquirenti – È chiaro che la candidatura è stata proposta non per la personalità in sé del candidato, per le sue convinzioni politiche, per il senso civico o per il senso di appartenenza ad un contesto locale specifico. La candidatura è stata offerta per quello che è il padre, e per quello che lui rappresenta in quel territorio. Anche gli accordi legati alla candidatura sono stati presi da Esposito che evidentemente ha ricevuto precise istruzioni su come procedere e precise garanzie in caso di elezione del sindaco anche nel caso di una eventuale mancata elezione della figlia».
Era Esposito che si prodigava a chiedere appoggio elettorale, andandosene in giro per il paese. «C’è la ragazza che si è candidata… e giusto ve li lascio un po’ di cose e magari tra noi vediamo un poco… diciamo che dato che si può votare maschio e femmina… e sta camminando insieme al figlio di Giovanni La Face». Esposito sembrava certo del fatto suo. «Con Maria Grazia, tutto fatto… vostra figlia, mi ha detto… pure che non dovesse raggiungere i voti la teniamo sempre in considerazione nel Comune perché non è una fessa, è sempre una laureata… in scienze politiche, per noi è una persona valida…la ragazza ce la portiamo appresso… quindi dice, però un conto se va con… arriva che la portiamo… un conto che arriva con i suoi voti… e arriva con i suoi voti è meglio, ha più voce in capitolo… un conto è che la portate voi e un conto che vengo con i voti miei, perché all’epoca abbiamo preso 273 voti … non è che ne abbiamo presi pochi all’epoca… e parecchie persone sono venuti e me li hanno confermati dopo che hanno votato pure, mi hanno detto, Mariù che io glielo dato, parecchi cristiani … io, il giro me lo faccio dove quelli che gli posso dire… nell’ambito familiare, nell’ambito di qualche amico che mi incontro che magari ha pure doveri con me».
Un particolare “degno di nota”, secondo gli inquirenti, è legato al fatto che Esposito abbia sottolineato al suo interlocutore che l’elezione di Vittimberga avrebbe costituito di per sé la possibilità per la figlia di occupare un ruolo all’interno dell’amministrazione comunale, a prescindere dal fatto di aver acquisito con i voti un seggio in consiglio comunale. Sempre secondo gli inquirenti si tratta di “intimidazione velata” di Esposito avendo egli rimarcato che c’è gente che ha “doveri” con lui. E ancora, durante la campagna elettorale prometteva una struttura per gli anziani di cui Isola Capo Rizzuto era sprovvista e di cui si avvertiva la necessità in paese. «Si deve argomentare per un discorso di questo, sugli anziani per fare una… paeselli di due soldi, hanno due, tre strutture … Isola che se li raccoglie a tutti questi paesi come numero di abitanti … mia figlia deve essere orientata su questa qua, gli ho detto che gli do pure la terra là per farla».
Insomma, Esposito dettava il programma politico andandosene in giro a bordo di un’auto Fiat “Panda”, mentre molti di quelli che incontrava mostravano riverenza e promettevano i voti delle loro famiglie. C’era perfino qualcuno che faceva riferimento a favori ricevuti, alla restituzione di un portafogli rubato avendo Esposito chissà come rintracciato il ladro, a materiali ed attrezzature concesse e prestate. La figlia preferiva riposare e all’incontro dei candidati con gli elettori al Park Hotel ci andava Esposito di persona. «E va bene dai… te li raccolgo io».
Esposito, in un altro brano intercettato in occasione della proclamazione, avrebbe evidenziato di aver anticipato al marito della sindaca che «l’elezione era stata una ottima cosa ma che adesso dovevano impegnarsi per fare cose ancora migliori, quasi a suggellare quello che era stato il patto concluso all’atto della candidatura e che evidentemente prescindeva dall’elezione della figlia», annotano gli inquirenti. Ma che aveva detto Esposito? «Tutto a posto, stamattina la bottiglia l’abbiamo aperta con Maria a Crotone … e sì perché è andata lì … poi ci aveva chiamato … lì a mia figlia … eravamo con lei … e poi lì al suo bar ci ha offerto … andiamo che ci beviamo lo sai che possiamo fare gli ho detto io … prendi una bella bottiglia gli ho detto al marito … gli ho detto, però mo’ dobbiamo fare quello finale e sabato facciamo poi la grande festa qui ad Isola anche … adesso speriamo che facciamo tutte cose buone».
Nella fase della formazione della Giunta, Esposito ha consigliato alla figlia di evitare di divenire assessora; secondo gli inquirenti, voleva «restare defilato» mantenendo però «una posizione di vantaggio da sfruttare a proprio favore». La strategia del basso profilo.
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