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CROTONE – La Procura ha chiuso il cerchio sugli indagati per il brutale pestaggio di Davide Ferrerio, il ventenne bolognese ridotto in fin di vita dopo la brutale aggressione subita lo scorso 11 agosto per un clamoroso errore di persona.
Quale esecutore materiale del tentato omicidio, aggravato dai motivi futili e abietti, è accusato il 22enne Nicolò Passalacqua, arrestato all’indomani del raid essendo stato immortalato dagli impianti della videosorveglianza installati nei pressi del luogo dell’aggressione, compiuta nelle immediate vicinanze del Palazzo di giustizia.
Il giovane è accusato anche del porto illegale del “tirapugni” di colore rosso, un’arma impropria; proprio il corpo contundente ha determinato conseguenze devastanti poiché il povero Davide è ancora in coma, in stato vegetativo, per i gravi traumi procuratigli con due pugni al volto (il ragazzo è stato colpito anche con una ginocchiata allo sterno).
In concorso con Passalacqua, e col ruolo di istigatrice, è accusata una 41enne, la madre della 17enne alla quale il picchiatore, secondo l’accusa, voleva dimostrare i suoi sentimenti. La donna, in particolare, avrebbe organizzato l’incontro con il titolare dell’account Instagram con le false generalità dell’ex fidanzato della ragazza al fine di dare una “lezione” a quel 31enne che chattava con la figlia.
Il terzo indagato è il rumeno Andrej Gaju, 28enne, che avrebbe partecipato alla spedizione punitiva mettendosi anche alla ricerca della persona con cui era stato concordato l’appuntamento. Per quest’ultimo, F. C., 31enne di Petilia Policastro, il pm ha già chiesto l’archiviazione dopo averlo iscritto nel registro degli indagati come atto dovuto in seguito alla presentazione di una memoria dell’avvocato Gabriele Bordoni, che assiste i genitori della vittima, nella quale si ipotizzavano responsabilità penali nei confronti dell’uomo che avrebbe innescato l’aggressione con un messaggio.
Indagata dalla Procura minorile di Catanzaro la 17enne, sottoposta a una misura cautelare presso una casa protetta; il suo difensore, l’avvocato Aldo Truncè, non ha inteso proporre ricorso al Tribunale del Riesame.
Il Riesame di Catanzaro ha già confermato le misure in carcere per sua madre e per Passalacqua, mentre nei confronti del rumeno il gip ha respinto la richiesta di arresto avanzata dal pm. Sarebbero stati Passalacqua e Gajiu, insieme a due ragazzi minorenni, tra le quali quella ritenuta, insieme alla madre, istigatrice del pestaggio, ad avvicinarsi al 31enne, titolare del falso account, il quale, dopo essersi inventato una scusa per giustificare la sua presenza ed essersi allontanato, avrebbe inviato alla 17enne un messaggio con cui comunicava di indossare una camicia bianca, capo differente da quello effettivamente portato.
La ragazza, leggendo ad alta voce il messaggio, avrebbe così riferito il dato a Passalacqua che, dopo aver notato il malcapitato Davide Ferrerio con una camicia bianca, lo ha raggiunto, inseguendolo e colpendolo durante la corsa con un pugno al cranio; quindi l’avrebbe roteato di 180 gradi infliggendogli una ginocchiata allo sterno e almeno un altro pugno al volto per poi allontanarsi, lasciando la vittima in gravissime condizioni sull’asfalto della centralissima via Vittorio Veneto a Crotone.
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