Il Grand hotel Balestrieri
2 minuti per la letturaCROTONE – Il Tribunale di Crotone, sezione Riesame, dopo due annullamenti della Corte di Cassazione, ha annullato il sequestro preventivo Società “C.V. s.r.l.s.” ed il relativo conto corrente.
Il collegio giudicante, composto dai Giudici Elvezia Cordasco, presidente, Federica Girardi e Assunta Palumbo a latere, ha accolto le tesi della difesa composta dagli avvocati Giovanni Mauro, Tiziano Saporito e Salvatore Iannotta.
Il sequestro della società era arrivato dopo quello delle due strutture alberghiere, Grand Hotel Balestrieri ed Hotel Napoleon, situate a Torre Melissa, di proprietà della Imt Balestrieri srl, avvenuto a maggio 2020 e dell’altra società, la “C.V. s.r.l.s.”, richiesto con urgenza nel giugno 2020 dalla Procura della Repubblica di Crotone, con Ines Bellesi e convalidato con ordinanza del Gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola.
L’indagine che aveva portato ai sequestri era stata condotta dalla Guardia di Finanza di Crotone, supponendo che la società in questione fosse fittiziamente intestata alla moglie Virginia Califano, mentre il reale dominus era Salvatore Balestrieri.
Ai due coniugi, oltre al reato di intestazione fittizia di beni, era anche contestato quello di riciclaggio. Secondo gli inquirenti, infatti, Balestrieri avrebbe riciclato nella società intestata fittiziamente alla moglie il denaro proveniente dall’evasione fiscale dei matrimoni non fatturati dalla struttura alberghiera Grand Hotel Balestrieri.
La difesa, ha presentato una corposa documentazione riuscendo a dimostrare la provenienza lecite di tutte le somme impiegate per la costituzione dalla “C.V. s.r.l.s.”, oltre a dimostrare che la società era effettivamente di proprietà di Virginia Califano.
Il Tribunale del Riesame di Crotone aveva confermato il provvedimento impugnato e la difesa aveva proposto il ricorso. Successivamente, la Suprema Corte a novembre 2020 ha annullato l’ordinanza impugnata con rinvio al Tribunale di Crotone.
Il Tribunale del Riesame di Crotone a febbraio scorso aveva confermato nuovamente il provvedimento che, a sua volta, è stato oggetto di ricorso, da parte della difesa, per Cassazione.
Lo scorso 7 luglio, la Corte di Cassazione ha annullato di nuovo l’ordinanza con rinvio al Tribunale di Crotone. Quest’ultimo, infine, ha accolto l’istanza di riesame ed ha annullato il provvedimento e «dispone la restituzione all’avente diritto per l’esecuzione».
Il provvedimento del Tribunale evidenzia come «le documentate deduzioni difensive sono state in grado di porre in risalto non solo la legittima provenienza del denaro proveniente dal conto corrente della società C.V. Srl (35 mila euro) derivante dalle operazioni di vendita di immobili».
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