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CUTRO (CROTONE) – Operazione dei Carabinieri contro la ‘ndrangheta in Emilia Romagna: sequestrati beni per un valore stimato di 9 milioni di euro.

I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Modena hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna, nei confronti dei fratelli Antonio Muto (attualmente detenuto poiché condannato in primo grado nell’ambito del processo Aemilia per associazione di tipo mafioso, truffa ed estorsione, tutti reati aggravati dalla finalità mafiosa) e Cesare Muto, imprenditori attivi nel settore della logistica e trasporti, dei quali è stata confermata l’appartenenza al circuito economico-relazionale facente capo al sodalizio ‘ndranghetistico emiliano, storicamente legato alla cosca Grande Aracari di Cutro, capeggiata dall’ergastolano Nicolino Grande Aracri.

Le indagini hanno evidenziato come i fratelli Muto, nel 2012, avessero attribuito fittiziamente la titolarità delle loro società a soggetti diversi e, nel 2013, dopo essere stati colpiti da interdittiva antimafia, avessero anche costituito la società Cospar s.r.l, operativa nel campo della commercializzazione degli inerti e dei trasporti, intestandone le quote a Salvatore Nicola Pangalli.

L’intervento, che si inserisce nella più ampia manovra di contrasto all’infiltrazione della ‘ndrangheta nel tessuto economico dell’Emilia Romagna, sta interessando le province di Reggio Emilia, Parma e Crotone e sta riguardando beni immobili e mobili per un valore stimato di 9 milioni di euro.

I dettagli dell’operazione verranno resi noti durante la conferenza stampa in programma nella sede del Comando provinciale Carabinieri di Modena.

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