La protesta dei pescatori al Comune di Crotone
2 minuti per la letturaCROTONE – «Sottrazione illegittima delle risorse al settore pesca sostanziata nella negazione del diritto, sul falso assunto che l’eventuale erogazione potesse “probabilmente” configurarsi quale aiuto di Stato, questa la motivazione resa (a fronte del diniego) dall’amministrazione Pugliese e dalla Giunta Oliverio».
È quanto scrivono l’Associazione Pescatori Crotonesi, i Comparti operatori della pesca di Crotone e di Le Castella, sottolineando come «le somme Royalties derivanti dall’estrazione di idrocarburi liquidi e gassosi nelle acque prospicienti la costa del territorio crotonese, di spettanza delle marinerie di Crotone e Le Castella non sono erogate ai legittimi beneficiari a far data dall’anno di estrazione 2014. Dal 2017, anno di sottoscrizione dell’Accordo di Programma che disciplina la distribuzione e l’impiego delle risorse di cui sopra, a firma dei rappresentanti della Regione Calabria e dei Comuni beneficiari di Royalties (Isola di Capo Rizzuto, Cirò Marina, Cutro, Strongoli, Melissa, Cirò e Crucoli) assistiamo a vicende indecorose e inenarrabili».
Alla Regione viene imputato il fatto di essere «tanto scrupolosa nell’interrogarsi sulla legittimità dei diritti reclamati dai pescatori ma allo stesso tempo tanto generosa nel finanziare la qualunque manifestazione, sagra o contributo con le famigerate Royalties; la seconda sorda e indolente a tutte le richieste di convocazione o attenzione al problema ma anche “comoda” nel trattenere le risorse nel proprio bilancio con tempi indefiniti».
Denunciano i pescatori di essere stati «testimoni di passerelle e fiduciosi interlocutori di politici in campagna elettorale pronti a sposare la nostra causa, salvo poi, nel migliore dei casi, ridimensionare l’impegno successivamente all’elezione. Abbiamo cercato e incontrato tutti, abbiamo fornito documenti ed elaborato decine di relazioni, sollecitazioni, pareri per consentire una visione completa ed esaustiva ai nostri interlocutori. Abbiamo dovuto motivare i nostri diritti come se avessimo dovuto giustificare un delitto! Ed ancora oggi ci ritroviamo soli, salvo la presenza e l’aiuto dei nostri referenti di categoria, in una battaglia scomoda per la classe politica del 2017, relativamente meritevole per quella attuale ma comunque ancora lontana dalla definitiva risoluzione».
Pertanto, costretti dalla profonda crisi economica che attanaglia il settore, anche e soprattutto a causa delle innumerevoli limitazioni presenti nelle nostre acque, uniti e determinati, chiediamo l’avvio immediato delle procedure atte alla corresponsione di quanto dovuto alle marinerie di Crotone e Le Castella, la convocazione urgente di un tavolo tecnico tra i rappresentanti di categoria e i firmatari dell’Accordo di
Programma (Regione Calabria e Comuni)». Annunciano, in mancanza di risposte, «forme di protesta maggiormente incisive».
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