Il rettore De Sarro con Roberto Occhiuto
3 minuti per la letturaCOSENZA – Il progetto di una facoltà di Medicina a Crotone tra università magna Graecia e l’ateneo privato Link viene rimandato a dicembre. Il Coruc, convocato ieri in urgenza dal rettore dell’Umg De Sarro non ha votato la proposta di istituzione ma ha chiesto all’ateneo catanzarese di effettuare approfondimenti necessari.
I rettori hanno anche sostenuto la necessità di una università pubblica come capofila in sede amministrativa rispetto al progetto da circa 25 milioni di euro dell’università privata. Alla riunione, oltre al presidente Occhiuto hanno partecipato i rettori dell’Unical, Nicola Leone, dell’Umg, Giovambattista De Sarro e della Mediterranea di Reggio Calabria, Giuseppe Zimbalatti.
Assieme a loro anche i rappresentanti degli studenti Nazzareno Zaccaria dell’Unical ed Emanuele Scigliano dell’Umg. Il nodo sono i tre corsi di laurea in medicina e Chirurgia, Infermieristica e Fisioterapia e il progetto di avvio di una riconversione di Azienda ospedaliera universitaria per il San Giovanni di Dio di Crotone, al momento non contenuta nella convenzione ma nei progetti della stessa università privata per come messo nero su bianco nelle richieste inviate alla Regione già all’inizio dell’anno in corso.
Negli ultimi giorni è stata registrata la netta opposizione dell’Università della Calabria, seguita da parole dure del rettore De Sarro, che dal primo novembre lascerà il posto a Giovanni Cuda alla guida dell’ateneo. Dal Coruc invece sono trapelati toni più distesi ma comunque diversi “veti”. In primo luogo analizzare in concreto l’offerta formativa dell’interateneo e portare il dossier alla prossima riunione del Coruc prevista per dicembre. Nella nota diramata al termine della riunione si è parlato di generale condivisione, anche se resta da risolvere il nodo Reggio Calabria.
L’università Mediterranea infatti subito dopo l’avvio di Medicina all’Unical ha chiesto a gran voce di poter replicare l’iniziativa anche in riva allo Stretto. Nel frattempo la questione resta sospesa, una sorta di incontro ai punti su un ring che al momento non ha né vinti e né vincitori. È chiaro che la situazione attuale dell’università Link, con il caso dell’arresto dell’ex prorettore Medaglia in mezzo a sparigliare le carte, ha generato più di qualche mal di pancia.
Ma la scommessa, almeno secondo Occhiuto che già a marzo aveva avviato una valutazione della proposta, sembra da incassare. Per il primo triennio la Link chiede dieci docenti, sei dei quali scelti proprio dall’Umg e con uno stipendio di 550 euro all’ora che va a sommarsi a quello ordinario dell’Umg. Sedi e infrastrutture dovrebbero essere a spese proprio dell’ateneo privato.
Un investimento consistente che ha comunque i suoi sponsor negli ambienti centristi romani. Gli stessi rimasti in attesa di una decisione che potrebbe aprire scenari ulteriori ben oltre il posizionamento dello stesso ateneo privato all’interno dello scacchiere regionale. Il lavoro vero dunque inizia qui e non solo all’interno delle università, con gli “sherpa” chiamati a imprimere una accelerazione al progetto.
Il nodo della sede amministrativa non è di poco conto. Nella convenzione viene indicata la Link come sede, con responsabilità della gestione delle carriere, immatricolazioni e rilascio del titolo finale. E vale anche per la definizione degli importi sulle tasse che gli studenti andranno a pagare e la gestione dei proventi. L’incontro vero e proprio, dunque, è appena iniziato ma il match sembra non giocarsi in Calabria ma soprattutto a Roma.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA