Il gommone ritrovato a Cutro
3 minuti per la letturaDopo quasi un anno dei pescatori hanno ritrovato a circa 800 metri dal luogo dello sbarco il gommone usato dagli scafisti la notte della strage di Cutro di migranti per fuggire
CUTRO – A quasi un anno esatto di distanza dal naufragio in cui morirono 94 migranti, è stato rinvenuto sulla spiaggia di Steccato il gommone che potrebbe essere stato utilizzato dagli scafisti per fuggire. Lo hanno segnalato alla guardia costiera e alla guardia di finanza i fratelli Teodoro e Antonio Grazioso. Pescatori della frazione costiera, che peraltro furono tra i primissimi soccorritori. Il gommone era sepolto tra le dune, a una dozzina di metri dalla foce del fiume Tacina e a una trentina dalla battigia.
Forse è stato trascinato dalle correnti a circa 800 metri dal luogo dello sbarco. Sotto il gommone c’era un giubbottino di jeans, appartenuto a un bimbo di una decina d’anni, ma anche quello potrebbe essere stato trascinato dalle correnti. I fratelli Grazioso, che conoscono molto bene quei luoghi, hanno notato il tessuto nero mentre attraversavano la spiaggia durante una battuta di pesca e hanno condotto là le forze dell’ordine. Scavando scavando, è spuntato l’intero gommone, con dentro la chiglia in legno e cinque valvole. Il gommone è stato estratto con le corde attaccate al jeeppone dei fratelli Grazioso. A loro hanno dato man forte il padre Salvatore e il cugino Roberto Ventrice.
IL VIDEO DEL RITROVAMENTO DEL GOMMONE FORSE USATO DAGLI SCAFISTI PER FUGGIRE LA NOTTE DELLA STRAGE DI CUTRO
«Tira, tira… è lui». Antonio Grazioso conferma che quel gommone potrebbe essere appartenuto agli scafisti: «Li ho visti su un gommone nero». I militari hanno informato il pm di turno, il sostituto procuratore presso il Tribunale di Crotone Pasquale Festa. Lo stesso magistrato titolare dei fascicoli sul naufragio, il quale ha disposto il sequestro.
PARTITE LE INDAGINI PER ACCERTARE CHE SIA EFFETTIVAMENTE IL GOMMONE USATO QUELLA NOTTE
Per accertare se sia veramente il gommone utilizzato dagli scafisti, però, bisognerà sentire alcuni superstiti. Manca il motore, che potrebbe essere stato portato via al largo durante le mareggiate. Intanto, potrebbe trattarsi di un ulteriore elemento di riscontro nel procedimento contro l’equipaggio che conduceva il caicco Summer Love, schiantatosi contro la maledetta secca di Steccato.
Proprio nelle scorse settimane, col rito abbreviato, è stato condannato a vent’anni di reclusione uno die tre che utilizzò il gommone durante la fuga, il turco Gun Ufuk. «Ho rivisto le scene di quella notte, i morti, che abbiamo recuperato non solo a Steccato ma fino a Botricello, e i vivi che siamo riusciti a tirare fuori dalle acque», dice Antonio Grazioso. «Ero venuto stamane a pesca, ho preso orate, spigole e cefali – racconta Teodoro Grazioso – ma è difficile tornare alla normalità. Dopo aver notato quella cosa lo abbiamo segnalato alle forze dell’ordine. Sembra di tornare indietro. Ricordo ancora i giorni passati in caserma a raccontare quelle scene».
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