Vladimir Luxuria
3 minuti per la letturaCROTONE – La festa patronale della Madonna di Capocolonna a Crotone tende, specie a maggio, mese mariano per eccellenza, a viversi in maniera totalizzante, coinvolgendo ogni aspetto del vivere.
Così, ogni singolo aspetto legato alle celebrazioni di questo evento, che coinvolge nel suo pellegrinaggio verso il santuario a lei dedicato, si vive in modo amplificato, specie quest’anno dopo due anni di stop forzato a causa della pandemia.
Così succede che la semplice ospitata, nel Premio Razionale, dell’opinionista Tv e difensore delle istanze Lgbtq Vladimir Luxuria, finisca in un vortice di polemiche solo perché l’evento è svolto nello stesso percorso della processione, seppur ad ore diverse.
Ad innescare la vis polemica è stato l’avvocato Giancarlo Cerrelli, che ha gridato alla dissacrazione ed all’oltraggio della festa della Madonna perché Vladimiro Guadagno avrebbe strumentalizzato la sua presenza per rilanciare l’approvazione del decreto Zan recentemente riproposto.
Così, per Cerrelli «la festa della Madonna di Capocolonna sarà oltraggiata e strumentalizzata da un evento ideologico provocatorio e dissacrante – sponsorizzato anche dall’Amministrazione comunale, un vero e proprio sgarbo istituzionale nei confronti della Chiesa crotonese e di tutti i devoti della Madonna di Capocolonna».
Una presa di posizione conservatrice, a dire il vero non nuova per Cerrelli, che ha scatenato una ridda di reazioni, e la particolarità è che a difendere Luxuria non sono stati i cosiddetti “ambienti di sinistra”, ma un prete.
Si tratta del giovane sacerdote don Pasquale Aceto che ha scritto una lettera all’opinionista Tv dell’Isola dei famosi. E l’incipit della missiva non lascia dubbio alcuno sulla posizione assunta dal sacerdote nella querelle.
«Ben venuta a Crotone, cara signora Vladimir Luxuria – scrive – Sono ben lieto di accoglierla nella mia Città che ha una lunga tradizione di ospitalità che risale ai tempi della sua fondazione greca e che nel cristianesimo si è rinsaldata ulteriormente sotto il segno dalla Charitas cristiana».
E continua: «Lei porta con sé, non tanto un’ideologia legata alla sua condizione di persona transgender, ma una importante storia di vita e di sofferenza, che sono sicuro potrà aiutarmi ad allargare la mia visione della realtà».
Poi l’affondo a Cerrelli: «Certo quello che lei rappresenta, in quanto personaggio pubblico, l’ha preceduta qui in città… ma voglio pensare che lei non se la prenderà più di tanto con chi impropriamente, pensando di difendere la fede, l’ha solo giudicata e offesa…».
Non ci sta, però, lo stesso Cerrelli, che a sua volta scrive al sacerdote sottolineando che «siamo, secondo l’ideologia gender, privi di un’identità sessuale oggettiva, esseri fluidi privi di un’identità. Si vuole come ho detto sopra, mutando il linguaggio (e lei lo fa!) cambiare la realtà».
E se la prende con il sacerdote scrivendo che «è sconcertante, infine, che come pastore, Lei crei confusione, con questa sua posizione, soprattutto nei piccoli e nelle persone, che non hanno i mezzi culturali per capire, il fatto che siamo in mezzo a una battaglia culturale e antropologica che ci sta portando a rimanere sempre più soli, come monadi in una società liquida, che lobby culturali stanno costruendo sempre di più priva di un’identità, anche di quella sessuale».
La visita di Luxuria a Crotone, nonostante le premesse burrascose, si è svolta nell’ambito della migliore accoglienza e del successo personale, conquistando tutti con il suo intervento e partecipando anche ad altre iniziative in città.
In merito alla sua visita in città la stessa Luxuria ha twittato: «Grazie agli organizzatori del premio Franco Razionale per avermi omaggiata a Crotone dove si è parlato di violenza di genere, transfobia e bullismo nella centrale Piazza della Resistenza». Nessun accenno alle polemiche.
Intanto sabato notte ci sarà la processione della Madonna di Capocolonna e la sola cosa che conterà è la devozione nei confronti della “mamma” dei crotonesi che, come tale, non guarderà certo il genere di cromosomi dei suoi “figli”.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA