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Uno dei ladri ripresi dalle telecamere

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CROTONE – Non c’è pace per l’imprenditore Alessandro Cuomo, titolare dell’azienda Arredo Inox, leader nella realizzazione di brevetti per la stagionatura e la frollatura delle carni, che minaccia di delocalizzare: l’altra sera ha subito il secondo furto in dieci giorni e il morale è giù. I danni non superano la soglia di 20mila euro ma cominciano a farsi sentire. I dipendenti fanno la ronda e dormono a turno in azienda, ormai.

I ladri di rame, infatti, dopo aver danneggiato la saracinesca all’ingresso, hanno rubato, oltre che cavi, attrezzature costose come frigoriferi, compressori, saldatrici. Eppure Cuomo aveva messo a disposizione le telecamere private alla Questura che aveva avviato le indagini relative al primo furto. Erano stati immortalati i soliti ignoti col berretto con la visiera abbassata sugli occhi mentre entrano ed escono dai locali.

«Non funziona la telesorveglianza nell’area industriale, inoltre mancano l’illuminazione pubblica e servizi minimi essenziali», lamenta Cuomo, che minaccia di voler «andare via da Crotone».

«La misura è colma – gli fa eco Michele Lucente, presidente di Confindustria Crotone – Siamo stanchi di denunciare la situazione di abbandono in cui versa l’area industriale di Crotone. L’ennesimo furto nell’azienda del collega Cuomo purtroppo conferma l’assenza del Corap, la lontananza della Regione e la generale incapacità di governare un’area abbandonata a se stessa, tra discariche abusive, ricoveri per disperati e degrado. L’Asp a dicembre scorso, su nostra segnalazione, aveva riscontrato la situazione di pericoloso degrado e richiesto al Comune un immediato intervento per la rimozione dei rifiuti abbandonati. Voglio ricordare – aggiunge Lucente – che in quell’area sono presenti aziende che producono, danno lavoro, sono affermate sui mercati internazionali e che il territorio sta costringendo a delocalizzare in aree del paese più accoglienti ed efficienti».

Confindustria Crotone nel maggio 2018 si era fatta promotrice di un tavolo di lavoro per sollecitare Comune e Regione, a coordinare la programmazione e gli interventi per dare risposte, attraverso il Corap, alle tante incompiute dell’area industriale. Primo fra tutti il Pon Legalità 2014/2020 che assegna 15 milioni di euro alle aree industriali calabresi per implementare sistemi di videosorveglianza.

«Nonostante le sollecitazioni e gli incontri successivi, nessun significativo intervento è stato realizzato», osserva ancora Lucente. Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria, e il rappresentante per l’internazionalizzazione, Fabio Piscuneri, denunciano la «totale assenza di un sistema di video sorveglianza, una linea internet veloce, di un decoro della stessa area industriale; i nostri appelli restano inascoltati – aggiungono – e le aziende continuano a ricevere sistematicamente la visita dei ladri».

A chiedere maggiore sicurezza nell’area industriale sono anche i consiglieri comunali Fabiola Marrelli ed Enrico Pedace.

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