Mariella Tamborrino
1 minuto per la letturaCROTONE – Il gup Abigail Mellace ha prosciolto da tutte le accuse, compresa quella di omicidio volontario, Michele Cavallo, 35enne ex fidanzato di Mariella Tamborrino, la giovane avvocatessa morta misteriosamente, precipitando dal quinto piano di uno stabile, la sera del 31 agosto 2012, a Crotone (LEGGI LA NOTIZIA). Lo ha deciso dopo aver disposto un supplemento d’istruttoria e dopo che già l’imputazione originaria, che prima era quella di istigazione al suicidio, era stata modificata e poi riformulata.
Cavallo era accusato anche di sequestro di persona, violenza privata e lesioni. È stata accolta la richiesta dell’avvocato Franco Sammarco. Aveva insistito nella richiesta di rinvio a giudizio il pm Giampiero Golluccio cui si erano associati gli avvocati di parte civile Francesco Laratta e Roberta Succi, che rappresentano i familiari della vittima.
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Secondo l’iniziale contestazione, la morte dell’avvocatessa non era “eziologicamente ricollegabile” ad un’azione materiale commessa dall’imputato ma sarebbe avvenuta in attuazione di un proposito della vittima “consapevolmente e volontariamente rafforzato” dallo stesso imputato mediante una “insidiosa, lucida, pervicace condotta di sopraffazione e persecuzione” snodatasi nel tempo.
Secondo la nuova contestazione, Mariella non aveva alcuna intenzione di suicidarsi e la sua morte sarebbe stata “direttamente” causata dall’imputato che, dopo averla privata della libertà, “la colpiva al volto e la faceva precipitare al suolo dal balcone”. Neanche i nuovi testimoni, dunque, hanno aggiunto, secondo il giudice, elementi tali da meritare un approfondimento in fase dibattimentale.
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