L'ospedale di Crotone
3 minuti per la letturaCROTONE – Non c’è pace e, soprattutto, sicurezza, per i sanitari dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone. Nella notte tra il 13 ed il 14 agosto, si è registrata, infatti, un’altra aggressione ai danni di un medico in servizio, questa volta nel reparto di chirurgia. Il medico è stato aggredito da un 42enne, che dapprima l’avrebbe aggredito verbalmente, spintonato e poi colpito con uno schiaffo. Il torto del medico, quello di non aver voluto ricoverare un parente dell’aggressore, tra l’altro già noto alle forze dell’ordine. Al ferito è stato riscontrato un trauma cranico, guaribile in pochi giorni. Sul posto, sono intervenuti gli agenti della squadra Volanti della Questura di Crotone, guidati da Corrado Caruso.
Ed è stata proprio la Mobile a rintracciare l’aggressore ed a denuncialo per minacce e lesioni aggravate. Rilevanti sono state anche le immagini riprese dalla videocamere di sorveglianza nell’ospedale. L’episodio ha destato molta eco e preoccupazione anche perchè è avvenuto a qualche giorno dall’aggressione di un altro medico, Franco Bossio, che operava nel reparto di Rianimazione (LEGGI LA NOTIZIA). Episodio, quest’ultimo, che aveva fatto piombare l’ospedale crotonese nell’interesse dei media nazionale. L’aggressione di Bossio, infatti, oltre alle reazioni locali, aveva provocato anche delle prese di posizione parlamentari e governative su una maggiore protezione da parte dei sanitari ospedalieri.
Questa seconda aggressione è avvenuta nonostante gli accorgimenti che erano stati presi anche nel corso di un’apposita riunione svoltasi nella Prefettura di Crotone. All’esito della riunione, era stato annunciato che «l’ospedale di Crotone sarà oggetto di costante vigilanza, anche tenuto conto dell’importante afflusso di turisti per il periodo estivo. In particolare l’area esterna sarà presidiata con frequenti controlli da parte delle forze dell’ordine mentre i reparti dell’ospedale e il pronto soccorso saranno monitorati con maggiore intensità dal personale di vigilanza privata, soprattutto nella fascia serale». Evidentemente, tutto ciò non è bastato, considerato che l’aggressione si è ripetuta a distanza di pochi giorni. L’ospedale, infatti, anche per il maggiore afflusso estivo dei turisti, sta diventando una sorta di fortino, preso di mira da persone che dimostrano di avere nessun senso civico e cognizione delle difficoltà in cui i sanitari, spesso, si trovano ad operare. Una situazione che sta diventando insostenibile, così come denunciano l’Ordine dei medici di Crotone e l’intersindacale dei sanitari. In particolare. In particolare, l’Ordine scrive che il fenomeno delle aggressioni «seppur da ascrivere nella più ampia dimensione dal carattere nazionale che, per come già espresso in precedente comunicato, conta circa 10 episodi al giorno, ove più ed ove meno, ovunque nel nostro Paese, negli ultimi tempi sembra coinvolgere in modo particolarmente sensibile il nostro territorio ed in particolare il presidio ospedaliero di Crotone».
In tal senso, dopo aver invocato interventi immediati per fermare l’escalation di violenza «auspica che «la proposta di legge n. 909 dell’11 luglio scorso , che prevede la modifica dell’art. 357 del Codice Penale in materia di attribuzione della qualifica di Pubblico ufficiale ai medici ed agli operatori sanitari nell’esercizio delle proprie funzioni, possa presto venire approvata, e che venga valutata la necessità dell’inasprimento della pena per quanti commettono tale tipo di reato». Infine, le associazioni sindacali Anaao Assomed, Cimo e Uil Fpl annunciano «una stagione di proteste con iniziative che porteranno anche alla sospensione delle attività sanitarie. Le proteste – concludono – continueranno almeno fino a quando non verrà ripristinata una condizione lavorativa che consenta al personale sanitario di poter lavorare esclusivamente secondo scienza e coscienza».
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