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La donna individuata dai carabinieri all'uscita da un supermercato in orario di lavoro

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La donna, dipendente dell’istituto Comprensivo di Strongoli, è stata fermata in flagranza dai carabinieri

CROTONE – Invece di adempiere diligentemente le sue mansioni di collaboratrice scolastica impegnava le ore lavorative per recarsi a svolgere commissioni presso gli esercizi commerciali della zona, andare dal parrucchiere oppure andare al mare a godersi il paesaggio e scattare fotografie.

Queste le risultanze emerse dalle indagini svolte dai militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Cirò Marina nei confronti di una dipendente dell’Istituto Scolastico Omnicomprensivo di Strongoli, in provincia di Crotone.

La donna, collaboratrice scolastica, ometteva quasi giornalmente di svolgere tutte le ore di servizio previste dal proprio contratto di lavoro assentandosi per lunghi periodi per recarsi anche in comuni limitrofi ad effettuare commissioni o fare visite ad amiche e conoscenti.

GUARDA IL VIDEO – LE IMMAGINI DEI CARABINIERI

La donna, che non mancava di segnare e controfirmare giornalmente sull’apposito registro la sua presunta presenza presso l’istituto scolastico sede della scuola primaria di Strongoli, in realtà si assentava abitualmente senza alcuna remora in maniera molto disinvolta dal luogo di lavoro uscendo indisturbata dall’edificio lasciando scoperta la propria posizione. La donna infatti, abbandonando il posto di lavoro, si recava come emerso dalle indagini, talvolta al supermercato, altre volte dal parrucchiere, in farmacia oppure alla rivendita di tabacchi di zona.

In un ulteriore occasione si recava anche in prossimità del mare per fare alcune foto del litorale non mancando di scattare anche l’immancabile selfie. Nella giornata di ieri invece, poco dopo aver fatto la spesa al supermercato quando invece doveva essere a scuola a svolgere il suo lavoro, la collaboratrice scolastica assenteista veniva fermata dai Carabinieri impegnati nelle indagini i quali, nonostante le sue vani giustificazioni smentite da foto e video prodotte a seguito dei vari appostamenti svolti, le contestavano in flagranza di reato l’accusa di truffa aggravata ai danni di ente pubblico.

Veniva quindi informato il magistrato di turno che ne disponeva la denuncia a piede libero in attesa delle successive valutazioni giudiziarie dei fatti da parte della Procura della Repubblica di Crotone.

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