Una delle vasche in disuso del depuratore di Crotone
2 minuti per la letturaCROTONE – «Tutto quello che facciamo è praticamente inutile. L’azienda sanitaria si trova in uno stato di impotenza. Dopo vent’anni c’è sempre lo stesso problema. Andiamo a fare i sopralluoghi, redigiamo le relazioni, le trasmettiamo alle autorità competenti. Ormai è diventata una specie di cosa inutile».
Esplode come un vulcano Rosa Bilotta, responsabile del servizio Igiene ambientale dell’Asp di Crotone, se la si interpella sulla questione depuratore. L’impianto cittadino, in località Papaniciaro, non funziona da un anno e mezzo. Prima risultava, comunque, inefficiente e sottodimensionato.
IL CASO DI CROTONE: QUEL DEPURATORE SPENTO
Il servizio di depurazione non è neanche più conteggiato in bolletta e i lavori di efficientamento e rifunzionalizzazione che sarebbero dovuti partire con una certa urgenza, appaltati dal Comune un mese fa, non sono ancora iniziati.
LA CONDIZIONE: TROPPE AREE CRITICHE IN CALABRIA
«Noi abbiamo firmato il contratto, forse la ditta si starà approvvigionando dai fornitori» ipotizza l’assessore comunale ai lavori Pubblici, Tommaso Sinopoli. Intanto, all’ingresso nord della città, la puzza di fogna è perenne, insopportabile. I reflui come entrano nell’impianto escono, finiscono nell’Esaro e poi a mare. Una pessima accoglienza a chi arriva in terra di Pitagora, magari per fare un bagno e respirare aria d’estate. Meglio chiuderli, i finestrini della macchina e delle case, quelle intorno al fiume e alla zona del Pignataro, perché tocca lo stomaco.
E’ «un degrado consolidato» lo definisce Bilotta, un anno fa sentita come testimone di parte nell’ambito del processo agli ex vertici Soakro, la società pubblica che gestiva il servizio idrico integrato nel Crotonese. In quella sede, davanti al giudice, dichiarò «dal ’95 abbiamo sempre riscontrato inefficienze al depuratore, che considero sottodimensionato per il numero di abitanti dell’area che serve».
Nel 2017 non è ancora cambiato nulla, «e anche quest’anno – fa notare – ci sarà il solito problema dei topi e degli insetti, come le zanzare che portano infezioni. Non so più cosa dire, è una cosa deprimente, sia dal punto di vista professionale che personale».
Parla da cittadina, Bilotta. «Gli amministratori – dice – devono rendersi conto che così la città è morta. C’è proprio un disamore totale». Poi, rientrata nei panni da esperto risponde a un’ultima domanda. Fa male respirare le sostanze che sprigionano i processi di putrefazione e che infestano l’aria? «Qualsiasi forma di disagio protratta nel tempo – risponde Bilotta – si ripercuote sul benessere fisico».
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