Il municipio di Isola Capo Rizzuto
1 minuto per la letturaCROTONE – Dopo che l’operazione Jonny condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro ha scoperchiato il vorticoso giro d’affari che, secondo gli inquirenti, coinnvolgerebbe la ‘ndrangheta e i vertici del Cara di isola Capo Rizzuto (LEGGI LA NOTIZIA) arriva la decisione del prefetto di Crotone, Vincenzo De Vivo, su delega del ministro dell’Interno, che porta alla nomina della commissione di accesso antimafia nel Comune di Isola Capo Rizzuto.
Ad annunciarlo è la stessa Prefettura. L’accesso, in realtà, era già stato annunciato dal ministro Minniti (LEGGI LA NOTIZIA). La Prefettura di Crotone, inoltre, riferisce che la decisione è stata presa «sulla base degli elementi emersi dalla convalida del provvedimento giudiziario emesso dalla Dda di Catanzaro il 15 maggio scorso al fine di verificare se ricorrano pericoli di infiltrazione e/o condizionamenti da parte della criminalità organizzata nell’ambito dell’Amministrazione comunale di Isola di Capo Rizzuto», provvedimento che, tra gli altri, ha portato al fermo del presidente della Misericordia, Leonardo Sacco, e del parroco di Isola Capo Rizzuto, don Edoardo Scordio, in relazione alla gestione del Cara.
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La Commissione, nominata con provvedimento del 23 maggio scorso, s’insedierà a breve e espleterà l’incarico entro il termine di tre mesi dall’insediamento, rinnovabili una sola volta per un periodo massimo di ulteriori tre mesi.
La Commissione è composta da un Prefetto, da un ufficiale dei carabinieri appartenente al Comando provinciale di Crotone e da un funzionario tecnico del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche di Catanzaro.
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