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Le auto distrutte nell'incidente

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CUTRO – Tragica Pasqua per una famiglia di emigrati in Emilia. Lui, un giovane cutrese trapiantato a Cadelobosco, è gravissimo, la convivente che era incinta al settimo mese di gravidanza, di origini siciliane, è morta. I due viaggiavano a bordo di un’auto Fiat “Punto” e stavano percorrendo la strada statale “63” quando il conducente, Luigi Lerose, un ragazzo di 23 anni, ha perso il controllo del mezzo, che è andato a schiantarsi contro un albero.

L’incidente si è verificato l’altra sera ed è stato di natura autonoma, nel senso che non sono rimasti coinvolti altri veicoli. L’impatto è stato violentissimo, al punto che il motore si è staccato dal cofano, e ha provocato l’incendio della parte anteriore dell’auto. All’interno dell’abitacolo, oltre al conducente, c’era anche una ragazza di 25 anni, Federica Ravì, morta sul colpo. Inutili i soccorsi per lei, mentre lui è stato trasportato con l’elisoccorso all’ospedale Maggiore di Parma e ricoverato nel reparto di rianimazione. La tragica notizia si è sparsa in un baleno a Cutro, essendo l’Emilia meta dell’esodo di migliaia di emigrati che mantengono uno stretto contatto con la terra di origine.

I social hanno contribuito a far spargere la voce in maniera ancora più diffusa, con commenti strazianti. Lerose, originario della frazione Steccato, è un artigiano edile. Suo padre a Cutro è conosciuto in quanto titolare della Edilponteggi. I parenti e gli amici di questa famiglia di emigrati si sono raccolti ieri al Maggiore di Parma. E’ stato un via vai continuo tra l’ospedale e l’abitazione dei familiari dei due giovani. Un pellegrinaggio. Le speranze sono puntate su un intervento al quale ieri il giovane ancora doveva essere sottoposto. Con la sua ragazza conviveva e aspettavano un bambino. La sera della tragedia, lui la stava accompagnando nella pizzeria dove lei lavorava come cassiera.

Ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Non ci sono testimoni dell’impatto, ma in quel tratto stradale che si restringe si sono registrati in passato diversi incidenti. Alcuni passanti hanno estratto i corpi dalle lamiere contorte prima dell’arrivo dei soccoritori, perché era in corso un principio di incendio. Ma è stato tutto inutile per lei. Sarebbe diventata presto la mamma di un “maschietto”, come ripeteva spesso su Facebook. Che triste destino. Lui, invece, forse è stato sottratto a quella trappola di morte nella quale si era ridotta l’auto e adesso è in condizioni critiche. Quel filo rosso che lega Cutro all’Emilia si è trasformato in un fiume di dolore. Ancora una volta.

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