L'armadio di Antonella Lettieri messo a soqquadro
2 minuti per la letturaA Varese esposto uno striscione contro l’omicida
CIRO’ MARINA (CROTONE) – Mentre gli inquirenti stavano indagando stringendo il cerchio sul presunto assassino di Antonella Lettieri, la donna uccisa a Cirò Marina l’8 marzo scorso (LEGGI), a parlare, affidando le proprie dichiarazioni alle telecamere della trasmissione di Rete 4 Quarto Grado è stata la moglie di Salvatore Fuscaldo, l’uomo in seguito fermato con l’accusa di essere stato l’autore dell’omicidio (LEGGI LA NOTIZIA).
«Voglio che questa indagine si svolga il più presto possibile e chi è stato è giusto che paghi». Queste le parole della donna che, tra l’altro, insieme al marito era stata indagata, come atto dovuto, poco dopo il delitto per permettere loro di nominare propri legali in vista di alcuni accertamenti tecnici dei carabinieri del Ris di Messina (LEGGI LA NOTIZIA DELL’INDAGINE E DEL SOPRALLUOGO DEI RIS A CASA DI ANTONELLA LETTIERI).
La donna ha raccontato come «Antonella era un’amica, una sorella, era tutto. Sto soffrendo molto di questa cosa e voglio che si risolva al più presto possibile, per noi, per loro, per tutti. Una relazione tra Antonella e mio marito? Non è vero, non è vero niente. L’ho sentita l’ultima volta quel giorno nel pomeriggio ed era tranquillissima».
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SULL’OMICIDIO DI ANTONELLA LETTIERI
Sul coinvolgimento proprio e dei propri familiari nella morte della donna ha poi le idee chiare: «Se la mia famiglia ha a che vedere con questa storia? No, no, assolutamente no. E Antonella non ci aveva prestato soldi. Quella mattina, ha poi raccontato la donna, «l’ho chiamata verso le 9,30 perché dovevamo fare la pizza, ma non ha risposto. Sono andata a vedere ed ho trovato la porta chiusa. Poi con una signora abbiamo girato ed abbiamo visto una porta aperta, siamo salite e abbiamo visto tutti gli oggetti in terra e siamo scese perché impaurite ed ho chiamato il cognato. Al momento non ho pensato cose brutte».
Gli inquirenti, però, sono giunti ad altre conclusioni procedendo al fermo del marito, Salvatore Fuscaldo, nelle ore successive all’intervista sospettandolo di essere l’autore dell’efferato omicidio.
Striscione contro l’omicida a Varese
«Tu Salvatore Fuscaldo, se vuoi salvarti l’anima, ti devi impiccare, sei un mostro». Sono le parole scritte su uno striscione, appeso questa mattina davanti al Comune di Ferno (Varese), contro Salvatore Fuscaldo, il cinquantenne bracciante agricolo di Cirò Marina (Crotone), fermato ieri con l’accusa di aver ucciso Antonella.
Le indagini sull’episodio sono affidate ai carabinieri di Busto Arsizio (Varese). Nei comuni del varesotto sono molti i residenti originari della cittadina crotonese, tanto che domani, nel comune di Ferno, sarà fatta celebrare una messa in suffragio di Antonella Lettieri.
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