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La vittima Antonella Lettieri

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Dopo la rabbia della notte durante la quale è stato messo a segno il fermo del presunto killer, i familiari chiariscono «non vogliamo vendetta. Ammazzarlo sarebbe troppo facile. Deve scontare la sua pena tutti i giorni».

CIRO’ MARINA (CROTONE) – Dopo la rabbia della notte durante la quale è stato messo a segno il fermo del presunto killer di Antonella Lettieri (LEGGI LA NOTIZIA) i familiari della donna uccisa a Cirò Marina nel giorno della festa delle donne decidono di rivolgersi nuovamente al pubblico attraverso la televisione (LEGGI LA NOTIZIA DELLA PRIMA LETTERA) per chiarire che «non vogliamo vendetta. Ammazzarlo sarebbe troppo facile. Deve scontare la sua pena tutti i giorni».

Parole dure verso il presunto assassino, Salvatore Fuscaldo, 50 anni, che vengono giustificate da una nipote della famiglia Lettieri intervistata in diretta durante la trasmissione di Canale 5 ‘Pomeriggio 5’ così: «Chi uccide non merita di stare nella civiltà, deve stare in carcere, a vita».

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CHE INSEGUONO L’AUTO CHE TRASPORTA
IL PRESUNTO KILLER GRIDANDO “ASSASSINO”

Nel corso del collegamento le quattro nipoti della vittima hanno più volte ripetuto che la zia era «come una mamma». Poi una di loro ha detto che Salvatore Fuscaldo «era uno di famiglia. Non avremmo mai potuto immaginare. Perché l’ha fatto? Ci facciamo mille pensieri ma non riusciamo a metterli insieme. Non sappiamo ancora perché».

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Prima delle nipoti, però, a parlare agli stessi microfoni erano state le sorelle della vittima: «Abbiamo preso l’orco, dobbiamo avere giustizia. Diceva che era un amico». Sulle ragiorni dell’omicidio la sorella di Antonella Lettieri aggiunge: «Si stanno facendo tante ipotesi, cosa ha potuto scatenare l’orco, il cinghiale? Chissa, lui forse lui si era infatuato di mia sorella e lei non ha ricambiato. Mia sorella era una ragazza meravigliosa, stupenda. È morto un angelo. Era stupenda, stupenda stupenda»

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Altrettanto scioccato è Francesco Manfredi, l’uomo che corteggiava la vittima e che, come atto dovuto, aveva ricevuto un avviso di garanzia dopo la morte di Antonella Lettieri (LEGGI LA NOTIZIA) «Lei – ha dichiarato Manfredi a “La Vita in diretta” su Raiuno – mi diceva che non stava bene con lo stomaco» e «credevo che fosse morta per una cosa del genere. Non potevo pensare che fosse stata ammazzata. Quando ho capito cosa era successo, non ho capito più niente. Ancora sono scioccato». L’uomo ha aggiunto di avere «il cuore bloccato è una persona che amo e vengo accusato nello stesso tempo».

Manfredi ha poi precisato che con la donna «si sentiva solo al telefono. Rarissime volte quando usciva con le amiche la corteggiavo. Ma lei si manteneva sui suoi passi. Io le dicevo ‘ti do tutto il tempo che vuoi, ti aspetterò sempre’».

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