Uno sbarco avvenuto nel Crotonese
1 minuto per la letturaCROTONE – Ci sono anche otto cadaveri a bordo della nave della Marina Militare Italiana “Bordini” giunta al porto di Crotone dopo aver soccorso, nel Mediterraneo, 705 immigrati, quasi tutti di nazionalità subsahariana.
Lo sbarco è iniziato con qualche ora di ritardo rispetto al previsto e, a causa dei problemi di manovra che sta avendo la nave, per la presenza di tante persone, si sta procedendo al trasbordo degli immigrati, a gruppi di cento, su motovedette della Capitaneria che fanno la spola fino alle banchine.
Sul posto stanno operando coordinati dalla Prefettura di Crotone le forze dell’ordine ed il consueto dispositivo di accoglienza. È presente, in porto, anche il questore di Crotone, Claudio Sanfilippo.
I cadaveri sono di sette donne e di un uomo. Sono deceduti tutti per annegamento, ed erano stati recuperati nelle acque antistanti la Libia il 5 settembre. Nel momento dello sbarco i corpi senza vita dei migranti sono stati ispezionati dai medici legali e portati nell’obitorio di Crotone.
Del gruppo di migranti fa parte anche una donna al sesto mese di gravidanza che é stata soccorsa, a bordo della nave della Marina militare, da un team medico composto da Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e dai volontari della Fondazione Francesca Rava. La donna, quando la nave era ancora in alto mare, è stata trasportata urgentemente con una motovedetta della Capitaneria di Porto a Lampedusa ed é ora in buone condizioni.
I 705 migranti sbarcati a Crotone sono stati recuperati nel corso di tre diversi interventi di soccorso effettuati dal ‘Comandante Borsinì, l’ultimo dei quali è stato il più difficile perché il gommone intercettato stava già affondando. I marò del Battaglione San Marco hanno dovuto gettarsi in acqua per salvare più persone possibile.
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