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PETILIA POLICASTRO (KR) – Il sindaco di Petilia Policastro, Amedeo Nicolazzi, minaccia di lasciare il suo incarico perché non ha ricevuto gli aiuti promessi per far fronte al risanamento idrogeologico del suo comune. Il territorio di Petilia Policastro, nel crotonese, è devastato da oltre 30 frane che hanno portato all’evacuazione di 100 persone dalle abitazioni. Da un anno il Comune attende i finanziamenti, per 5 milioni di euro, per i progetti di risanamento idrogeologico.L’anno scorso a Petilia Policastro è crollata una palazzina e solamente per un caso fortuito non ci sono state vittime.
«Le istituzioni – afferma Nicolazzi – ci hanno abbandonato. Per diversi mesi ci hanno promesso i fondi per il risanamento e ad oggi nessuno ci aiutato. Se la situazione continua in questo modo sono pronto a lasciare il mio incarico perché non voglio avere morti sulla mia coscienza».
Nei mesi scorsi il primo cittadino del comune crotonese ha emesso diverse ordinanze di sgombero, alcune delle quali hanno riguardato anche attività produttive. «Meno male – ha aggiunto – che non piove da cinque mesi. Ma con l’arrivo delle piogge temo che ci saranno ulteriori danni. La situazione nel nostro comune è davvero tragica. Italia Sicura e la Regione Calabria si erano
impegnate ad aiutarci ma ad oggi non siamo riusciti a concretizzare nulla. Come Comune abbiamo preparato i progetti, li abbiamo presentati ma ad oggi nessuno che provvede a finanziarli. E pensare che si tratta, per la gran parte, di opere per la raccolta delle acque».
Per far fronte agli interventi più urgenti il Comune di Petilia Policastro ha già anticipato delle somme. «Con il bilancio comunale – conclude il primo cittadino – non possiamo certo pensare di risanare il territorio. E’ per questo motivo che abbiamo chiesto aiuto senza ottenere risultato. In queste condizioni si vive in perfetta solitudine con il rischio di danni che possono arrivare da un momento all’altro. Qualcuno raccolga il nostro grido di allarme».
LA REPLICA DELLA PROTEZIONE CIVILE – Le dichiarazioni del sindaco non sono state, però, condivide dal Dipartimento regionale della Protezione civile che, in una nota, ha scritto: «Si deve, innanzitutto e preliminarmente, sottolineare che la maggior parte dei fabbricati interessati dagli eventi franosi del febbraio 2015 sono stati realizzati senza i necessari permessi, così per come da lui stesso del resto dichiarato durante la fase emergenziale e successivamente accertato dagli organi preposti al controllo».
«Nonostante tutto, e pur avendo appurato di essere in presenza di un quadro di illegalità diffusa – prosegue la nota – la Regione Calabria si è fatta carico, per esigenze di pubblica incolumità, tramite la Protezione civile regionale ed il dipartimento Infrastrutture e Lavori pubblici, dell’avvio delle seguenti azioni: nell’immediatezza dell’evento sono stati concessi due finanziamenti di 400.000 euro ciascuno, finalizzato ai primi interventi urgenti. Per tale finanziamento il Comune risulta inadempiente, non avendo ancora presentato il progetto definitivo. Un ulteriore finanziamento di 400.000 euro è stato inserito nel “Piano per il Sud” e finalizzato alla messa in sicurezza della viabilità. Anche per questo secondo finanziamento, ad oggi, il soggetto attuatore (in questo caso la provincia di Crotone) non ha trasmesso ancora la progettazione definitiva. La Giunta regionale ha chiesto lo stato di emergenza, concesso dal Governo a settembre, per il quale il programma di finanziamento è in corso di approvazione al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile; il Comune – prosegue la nota – ha redatto alcuni progetti preliminari relativi alla messa in sicurezza del territorio e, così per come presentati dallo stesso Comune, su specifica richiesta dell’Autorità di bacino regionale, sono stati inseriti nel pacchetto di proposte che la Regione ha in corso di formulazione per la prossima programmazione nazionale sulla difesa del suolo».
«Emerge chiaramente – conclude la Protezione civile regionale – la totale disponibilità ed il massimo impegno dimostrati dalla Regione alla risoluzione dei gravi problemi di dissesto del territorio e, di contro, l’inopportunità delle dichiarazioni rilasciate, a mezzo stampa, dal sindaco di Petilia Policastro».
I DUBBI DI ITALIA SICURA – Anche Mauro Grassi, responsabile di #italiasicura, la struttura di palazzo Chigi contro il dissesto, commenta le dichiarazioni del sindaco di Petilia Policastro, criticando la gestione del territorio e la mancanza di attenzione.
«Come abbiamo sempre sostenuto – prosegue Grassi – non esiste la bacchetta magica nella realizzazione di opere antiemergenza.
Ci sono i problemi acuti in tutto il paese dovuti ad un’incuria che viene da lontano e ci sono tempi incomprimibili che includono la fase della progettazione e quella della realizzazione, tempi spesso misurabili in anni e non in giorni o settimane».
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