Antonio Aversa De Fazio e Alfredo Minervino
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Nel processo Ciclope il pm chiede 23 condanne per la maxi frode fiscale, le società cartiere e il riciclaggio tra Crotone e Verona
CROTONE – Il pm Umberto Iurlaro ha chiesto 23 condanne pesanti nel processo contro una presunta organizzazione criminale, attiva tra il Crotonese e il Veronese, che sarebbe stata in grado di sottrarre al fisco quasi 5,6 milioni di euro fra Ires, Iva ed Irap tra Crotone e Verona; Il processo è scaturito dall’inchiesta che nell’aprile 2018 portò all’operazione Ciclope. Al vertice ci sarebbero stati Antonio Aversa De Fazio, 63enne imprenditore di Melissa da tempo trasferitosi a Belfiore (nel Veronese), dove ha intrapreso un’importante attività nel settore del commercio di inerti e dell’autotrasporto, e Alfredo Minervino, 63enne di Cutro, con compiti di reclutamento dei sodali. Per loro due la richiesta di condanna più alta, rispettivamente a 13 anni e 6 mesi e 9 anni e 6 mesi di reclusione.
AEMILIA
Spicca tra gli imputati il pentito del processo Aemilia Giuseppe Giglio, l’ex bancomat delle cosca Grande Aracri al Nord, che fu condannato in Appello a 6 anni; è accusato di fatture per operazioni inesistenti (sua “specialità”) nei confronti dell’impresa di autotrasporti di Antonio Aversa De Fazio. C’è anche Agostino Donato Clausi, già condannato invece a 10 anni e due mesi come commercialista della super cosca Grande Aracri sempre nel processo Aemilia, e Antonio Giglio, altro imputato di Aemilia, che risponde di fatture per per operazioni inesistenti nei confronti della Adige Inerti srl. E ancora il commercialista Leonardo Villirillo, figura di spicco nei processi contro la cosca Grande Aracri sia in Calabria che in Emilia e ritenuto uomo dei conti del clan.
LE INDAGINI
Le indagini iniziarono nel marzo 2015, con un’ attività di analisi svolta sulle segnalazioni inviate alla Guardia di Finanza di Crotone dai colleghi della Compagnia di Soave e su una nutrita serie di segnalazioni per operazioni sospette, le cosiddette “Sos”, giunte da parte di banche o di intermediari finanziari. Scattarono intercettazioni telefoniche che avrebbero consentito di scoprire l’esistenza di una «radicata associazione a delinquere», che avrebbe avuto lo scopo di realizzare ingenti risparmi di imposta attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture false, riciclandone, poi, i proventi.
MODUS OPERANDI
Il rodatissimo modus operandi della banda prevedeva tre fasi. Nella prima, Aversa De Fazio, come amministratore delle aziende Euro Inerti, Aversa, Autotrasporti Aversa De Fazio e A.D.F., avrebbe impartito disposizioni a Minervino – suo referente a Cutro – per predisporre fatture false da far emettere nei confronti delle sue società, così da aumentare fittiziamente i costi e creare un indebito credito Iva. In una seconda fase, Minervino avrebbe creato delle società “cartiere”, intestate a se stesso o a prestanome compiacenti con il solo fine di emettere le fatture a suo favore. Infine, una volta che le aziende avevano ricevuto i pagamenti per le false fatture, il denaro sarebbe stato fatto sparire con prelievi per cassa, bonifici o assegni da parte di “riciclatori”.
LE RICHIESTE
Ma ecco, nel dettaglio, le richieste del pm. Aversa De Fazio (63), di Melissa: 13 anni e 6 mesi. Alfredo Minervino (63), di Cutro: 9 anni e 6 mesi. Raffaele Tucci (48), di Crotone: 7 anni e 2 mesi. Rocco Arena (54), di Crotone: 7 anni e 4 mesi. Vincenzo Migale (48), di Cutro: 7 anni. Domenico Arena (54), di Cutro: 7 anni. Pasquale Macrì (55), di Cutro: 7 anni. Francesco Maggiore (52), di Cutro. Giuseppe Martino (47), di Cutro): 4 anni e 10 mesi. Giuseppe Pizzimenti (47), di Isola Capo Rizzuto: 5 anni. Giovanni Pizzimenti (37), di Isola Capo Rizzuto: 4 anni.
Salvatore Nicastro (54), di Isola Capo Rizzuto: 4 anni. Giuseppe Giglio (58), di Crotone. 4 anni. Sergio Lonetti (46), di Melissa: 4 anni e 4 mesi. Eligio Lovece (47), di Santa Severina: 4 anni. Giuseppe Maiolo (46), di Isola: 4 anni. Leonardo Vilirillo (58), di Crotone: 4 anni e 6 mesi. Donato Agostino Clausi (53), di Crotone: 3 anni e 4 mesi. Pietro Lerose (38), di Cutro: 4 anni. Antonio Giglio (47), di Cutro: 4 anni. Daniela Nicastro (43), di Isola: 4 anni. Pasquale Scida (42), di Crotone: 4 anni. Ferdinando Menzà (64), di Citro: 4 anni.
LA DIFESA
Folta la pattuglia difensiva, composta dagli avvocati Marcello Bombardiere, Roberto Coscia, Luigi Colacino, Nicola Colacino, Silvia Leto, Fabio Mungari, Mario Nigro, Salvatore Rossi, Gianni Russano, Aldo Truncè, Luigi Villirilli, Pietro Vitale. Il Tribunale penale di Crotone ha calendarizzato tre udienze per le arringhe.
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