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Imprenditore di Isola pretendeva percentuali sugli eventi: un arresto per estorsione, divieto di dimora alla figlia e al fratello


ISOLA CAPO RIZZUTO – «Devi darmi il 20 per cento degli eventi che organizzi altrimenti ammazzo te e la tua famiglia». Questa è soltanto una delle frasi rivolte da Antonio Curcio, 62enne titolare della nota struttura turistica “Baia degli dei” prima del fallimento, all’affittuario della sala ricevimenti, che in un caso sarebbe stato schiaffeggiato alla presenza di altre persone e minacciato con l’utilizzo di un bastone. E ancora: «Te ne devi andare via da qua. Questa è casa mia». Con l’accusa di tentata estorsione i carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto hanno portato in carcere Antonio Curcio e hanno sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora a Isola Capo Rizzuto la figlia Carmelina Curcio, di 35 anni, e il fratello Giuseppe Curcio, di 54 anni. Grazie alla denuncia della vittima, i militari hanno ricostruito i fatti fornendo al pm Alessandro Rho un quadro ritenuto sufficiente dalla gip del Tribunale di Crotone Assunta Palumbo per l’emissione delle misure restrittive.

EVENTI NEL MIRINO CHE HANNO PORTATO ALL’ARRESTO PER ESTORSIONE A ISOLA

Gli indagati avrebbero tentato, con una serie di minacce e di aggressioni fisiche, di indurre un imprenditore a desistere dall’esercitare l’attività di organizzazione di eventi, nonostante il cambiamento di gestione intervenuto in seguito alla dichiarazione di fallimento. L’obiettivo sarebbe stato quello di procurarsi una percentuale sui ricavi di quanti, legittimamente, organizzavano eventi presso la nota struttura.

LE VESSAZIONI

In un caso Antonio Curcio avrebbe addirittura spintonato l’affittuario in presenza dei clienti e avrebbe schiaffeggiato un suo dipendente che tentava di contattare le forze dell’ordine. L’imprenditore estorto aveva stipulato un contratto con la società subentrata ai Curcio che però continuavano a comportarsi come se fossero i padroni. “Te ne devi andare da qua, questa è casa mia”, gli avrebbe riferito in una circostanza Carmelina Curcio brandendo un bastone, mentre i clienti visitavano la struttura. Le vessazioni sarebbero proseguite anche durante lo svolgimento degli eventi. Una volta, Antonio Curcio avrebbe raggiunto l’organizzatore e riempito la sua camicia della cenere del sigaro che stava fumando. Le minacce erano anche ai clienti ai quali chiedeva se avessero visto qualcosa.

LA DENUNCIA

In un altro caso, a bordo piscina, durante un matrimonio, Antonio Curcio si sarebbe presentato dall’organizzatore dell’evento soffiandogli in faccia il fumo del sigaro. Quindi avrebbe schiaffeggiato suo genero che invitava tutti a stare calmi. La vittima non ha denunciato subito per non pregiudicare il buon esito dell’evento. Ma, giunto al limite della sopportazione, è andato in caserma a raccontare il suo calvario.

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