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Emergono ulteriori dettagli dalle carte dell’inchiesta Nemesis che ha portato all’arresto tra gli altri del sindaco Francesco Seminario, tra gli indagati anche un bancario oggi consigliere comunale


CASABONA – Tra gli indagati nell’inchiesta antimafia Nemesis che ha travolto il Comune di Casabona c’è anche un consigliere, Vincenzo Poerio, non sottoposto a misure cautelari, che nella vita fa il bancario: in piena campagna elettorale, all’epoca in cui era direttore di un istituto di credito a Catanzaro, avrebbe chiesto un incontro urgente col presunto capobastone Carlo Mario Tallarico per ottenere rassicurazioni sulla volontà della “famiglia” di sostenere il candidato a sindaco Francesco Seminario. Proprio Tallarico lascia trapelare un certo fastidio per la scelta di trattare l’argomento al telefono. «Ma non ti preoccupare… i voti miei sono sicuri». Poerio insisteva per incontrarlo di persona, «davanti la chiesa».

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Poerio avrebbe avuto un ruolo in una mediazione, vista non di buon occhio dal più cauto Carlo Mario Tallarico, tra suo cognato, Salvatore Palmieri, ex vicesindaco del Comune nonché ex presidente della Comunità montana dell’Alto Crotonese, e il parroco don Giovanni Napolitano. Quello balzato all’attenzione delle cronache nel maggio 2019 perché stigmatizzò l’applauso al fratello del boss di Casabona, Francesco Tallarico, in chiesa, durante la cresima del figlio. Sia Ludovico che Francesco Tallarico erano stati coinvolti nell’operazione Stige. Il primo aveva ottenuto un permesso premio per assistere al sacramento. Il caso, sollevato dal Quotidiano, suscitò clamore mediatico nazionale. Lo stesso sindaco Seminario avrebbe rimproverato Poerio per la gaffe: «Per ora sarà un periodo un po’ così… dato che devi stare accorto».

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Ma sarebbe stato proprio il sindaco, nel corso di un altro brano captato dagli inquirenti, a formalizzare il riavvicinamento tra Tallarico ed il cognato. Ne parlava con Luigi Palmieri, fratello di Salvatore, che si era candidato nella lista “Ripartiamo”, capeggiata da Seminario. Dal colloquio trapela soddisfazione dopo un comizio elettorale. Luigi Palmieri dice al sindaco, secondo la ricostruzione degli inquirenti: «“Luigi du Sciubbu” (nomignolo di Carlo Mario Tallarico, ndr) mentre salivo, ha detto… e stai diventando un politico davvero». Il presunto capomafia locale che fa i complimenti al futuro sindaco. Insomma, una riappacificazione, quella con i Palmieri, imparentati col clan, che il sindaco strumentalizzerebbe per accaparrarsi il bacino di voti gestito dai Tallarico.

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