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Le scritte mafiose

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ROCCABERNARDA – “Dove passiamo noi trema la terra e passa la lupara”. Questa e altre scritte mafiose sono comparse sui muri del Municipio di Roccabernarda, vergate con uno spray nero da sconosciuti che forse hanno inteso lanciare un messaggio intimidatorio nei confronti dell’amministrazione comunale. Colpisce il fatto che il raid si sia materializzato a un paio di mesi dalle elezioni amministrative del prossimo giugno.

Il Comune è attualmente guidato dal sindaco Nicola Bilotta (Pd) che, passato indenne da una commissione d’accesso insediatasi dopo l’operazione Trigarium che alla fine non ha rilevato infiltrazioni mafiose, con ogni probabilità si ricandiderà e avrà contro almeno altri tre candidati alla poltrona di primo cittadino.

«Non riesco a spiegarmi un gesto di questo tipo, la cosa certa – dice Bilotta al Quotidiano – è che non ci lasceremo intimidire e terremo la barra dritta come abbiamo fatto finora». Non c’è una branca dell’attività amministrativa più o meno sensibile che il sindaco riesca a collegare all’azione di presumibile natura intimidatoria.

Sull’inquietante episodio sono in corso indagini dei carabinieri. Pare che una prima incursione risalga alla notte di venerdì scorso. Le prime scritte sono state cancellate ma subito dopo sono riapparse ed è stata puntualizzata ulteriormente la matrice mafiosa.

«In questi cinque anni – scrive in un post su Facebook l’Amministrazione comunale – abbiamo sempre tenuto un atteggiamento vigile in merito a tutti questi atti vandalici di poche mele marce che non fanno altro che screditare l’intera popolazione laboriosa ed onesta di Roccabernarda. Queste scritte sui muri della Casa comunale sono vergognose proprio perché toccano ognuno di noi. La Casa comunale è la casa di ogni rocchisano. Siamo certi che l’Arma dei carabinieri riuscirà a trovare i colpevoli garantendo giustizia per l’intera comunità di Roccabernarda».

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