Il boss Nicolino Grande Aracri
2 minuti per la letturaCROTONE – La supremazia della cosca Grande Aracri di Cutro nel Crotonese (e non solo) resta confermata anche secondo l’ultima relazione semestrale della Dia, che prende in esame la prima metà del 2021.
I Grande Aracri, infatti, «da anni – è detto nel dossier – rappresentano il punto di riferimento per le altre consorterie criminali della provincia con significative proiezioni nel nord Italia». Nel capoluogo di provincia risulterebbero peraltro operative le famiglie Vrenna-Corigliano-Bonaventura e Barilari-Foschini. La famiglia Tornicchio-Manetta rimarrebbe egemone nella località Cantorato, mentre i Megna e i Russelli sarebbero attivi nel quartiere Papanice. Più a sud, a Isola Capo Rizzuto, troviamo come sempre gli Arena-Niscoscia-Manfredi-Capicchiano.
Tra le principali inchieste antimafia, viene ricordata quella denominata “Golgota” nell’ambito della quale sono state arrestate 36 persone ritenute affiliate alle cosche Arena-Niscoscia di Isola Capo Rizzuto e Mannolo di San Leonardo di Cutro accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi e munizioni nonché associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
La famiglia Manfreda rimarrebbe egemone nell’area di Petilia Policastro dove si registra l’operatività di epigoni dei Comberiati-Garofalo che appaiono «fortemente indeboliti dalle inchieste degli ultimi anni». A Mesoraca risulterebbe attivo il gruppo Ferrazzo mentre a Cirò sarebbero operativi i Farao-Marincola i quali confermerebbero la loro pericolosità anche nel nord Italia. A Strongoli sarebbero presenti i Giglio, mentre a Belvedere Spinello, Rocca di Neto, Santa Severina e in altri comuni della Valle del Neto risultano attivi gli ona-Marrazzo-Oliverio e a Roccabernarda i Bagnato.
Tra le principali operazioni, a conferma dell’interesse dei clan per gli stupefacenti, viene ricordata quella denominata “Orso” che portò a 13 misure cautelari e al rinvenimento di un foglio manoscritto con la cosiddetta “copiata”, ovvero l’organigramma della consorteria di ‘ndrangheta egemone a Crotone, completo di nomi e ruoli rivestiti in seno all’associazione criminale facente capo, per la gestione di una piazza di spaccio in città, ai fratelli Laforgia, che sarebbero vicini alla cosca Vrenna-Corigliano-Bonaventura-Ciampà-Megna.
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