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Striscione esposto durante i funerali

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L’omelia del parroco ai funerali del pizzaiolo ucciso nel quartiere Lampanaro di Crotone. Gremito il duomo di Isola Capo Rizzuto


ISOLA CAPO RIZZUTO – «No alla violenza. È la lezione che dobbiamo imparare da questa tragedia». Lo ha detto il parroco di Isola Capo Rizzuto, don Francesco Gentile, durante l’omelia ai funerali di Francesco Chimirri, il pizzaiolo e tiktoker ucciso la scorsa settimana nel quartiere Lampanaro di Crotone durante una colluttazione con un poliziotto, il viceispettore Giuseppe Sortino. Lo ha detto rivolgendosi alla moglie della vittima, Simona Liperoti, in prima fila, distrutta dal dolore insieme ai quattro figli che le stavano accanto, in un Duomo gremito da parenti e conoscenti dei due coniugi, titolari di un’avviata pizzeria a conduzione familiare. «Per ricordare il bene che vi siete voluti e onorare l’amicizia di tante persone, davanti all’altare del Signore che è il principe della pace, bisogna scegliere di rinunciare alla violenza». Il parroco ha detto ancora, rivolgendosi sempre alla donna: «voglio che il tuo appello sia il nostro».

FUNERALI PIZZAIOLO, LA COMUNITÀ SCOSSA DALLA TRAGEDIA DI LAMPANARO

Don Gentile lo ha detto dopo aver ricordato lo sconcerto che ha suscitato la tragedia, balzata all’attenzione delle cronache nazionali. Come si ricorderà, tutto è stato innescato da un banale incidente in seguito al quale il poliziotto si sarebbe messo a inseguire in auto Chimirri che viaggiava col figlio. Al termine dell’inseguimento ne è nato un alterco subito degenerato in rissa. Il poliziotto è rimasto ferito gravemente e il pizzaiolo è stato ucciso. Sortino è indagato per omicidio, quattro familiari della vittima sono inquisiti per l’aggressione al poliziotto che ha riportato gravissimi traumi, l’automobilista di passaggio è sospettato di favoreggiamento. Il figlio della vittima è indagato anche per tentato omicidio del poliziotto. «La comunità è ancora scossa, è stata colpita profondamente da questa tragedia – ha detto il parroco – tutti quanti – è il suo appello – dobbiamo imparare ad avere rispetto della vita».

CERIMONIA SOBRIA

È stata una cerimonia «sobria e composta», come ha sottolineato il parroco al termine del mesto rito. Insieme ai figli Noemi, Domenico, Denise e Jennifer, la moglie della vittima appariva affranta. A tratti si udivano singhiozzi, nessun commento fuori dalle righe. «Vi invito a vivere con dignità il vostro dolore anche fuori dalla chiesa, per l’ultimo saluto che faremo a Francesco», ha concluso il parroco. In apertura, il sacerdote aveva invitato tutti a un momento di preghiera e, soprattutto, a fare «un cammino di verità interiore».

«Un tratto farisaico può essere in ognuno di noi. A volte costruiamo una maschera che diventa come una corazza perché la usiamo per difenderci dalla complessità della vita. L’effetto collaterale è quello di perdere il contatto con la realtà». Forse un riferimento alla deriva di commenti social, in alcuni casi inneggianti alla volenza, che hanno accompagnato la vicenda in seguito all’eco mediatica suscitata dalla tragedia e dallo sviluppo delle indagini. Le scene violente riprese con i telefonini dalla gente del luogo sono divenute virali sui social, dove non sono mancati commenti inneggianti ad altra violenza. Tutto il contrario di quello che è accaduto in chiesa, dove la compostezza regnava sovrana.

LO STRISCIONE E I TIKTOKER A LUTTO

Compostezza anche nella scenografia che ha accompagnato la bara bianca scelta dai familiari per l’ultimo saluto. All’ingresso in chiesa è stato aperto uno striscione della palestra che Chimirri frequentava.  Troppo breve per te che eri così tanto. Ci mancherai”. Sempre sorridente, in casa o dietro un bancone circondato da pizze, la sua passione. Chimirri era molto seguito sul social Tik Tok, dove aveva 158mila followers e 5,8 milioni di like. I tiktoker calabresi sono a lutto, è ora uno dei post più ricorrenti sulla piattaforma.

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