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Il sindaco Ceraso e il parroco don Fiore accolgono le salme nella camera mortuaria

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CUTRO (KR) – Nove salme non identificate – tre sono di bambini – delle vittime del tragico naufragio di Steccato di Cutro sono da ieri nella camera mortuaria del cimitero delle Serre. Tre bare bianche e sei bare scure. Il sindaco, Antonio Ceraso, ha messo a disposizione un’ala del cimitero per inumarle.

Restituito il Palamilone di Crotone alla città capoluogo, come annunciato nei giorni scorsi dalla neo prefetta della provincia, Franca Ferraro, sarà Cutro a farsi carico di dare degna sepoltura ai naufraghi. Il primo cittadino cutrese ha accolto ieri mattina le salme insieme al parroco, don Davide Fiore, che ha impartito la benedizione.

«Abbiamo chiesto alla Prefettura di procedere prima possibile – dice il sindaco Ceraso al Quotidiano – se non verrà nessuno a reclamare le salme provvederemo a seppellirle. C’è un’area del cimitero che verrà utilizzata anche per le altre salme, man mano che verranno rivenute sul luogo del naufragio».

Intanto, KR16M0 non è più una sigla. Ali, meno di un anno d’età, riposerà nel cimitero cittadino di Crotone. Il sindaco Enzo Voce, non essendo state fino ad oggi richieste da familiari le spoglie del piccolo, intrepretando il sentimento di tutta la comunità, ha dato alla Prefettura, che ha accolto la richiesta dell’ente, la disponibilità ad accoglierle nel cimitero cittadino.

Sono 90 allo stato le vittime accertate della tragedia su cui indaga la Procura di Crotone, che ha aperto due filoni d’indagine. Nell’ambito del procedimento contro i presunti scafisti, il gip del Tribunale di Crotone Michele Ciociola ha fissato le udienze del 5, 7, 12, 17 e 29 aprile prossimi per l’incidente probatorio nel corso del quale dovranno essere sentiti una ventina di superstiti.

Prosegue domani, invece, dinanzi al gip del Tribunale minorile di Catanzaro Donatella Garcea, l’incidente probatorio a carico del presunto facilitatore pakistano che non ha ancora compiuto 18 anni. Nell’ambito del procedimento che sarebbe ancora contro ignoti, invece, gli avvocati Stefano Bertone ed Enrico Calabrese, che rappresentano i familiari delle vittime, hanno depositato un’istanza al procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia, affinché acquisisca da Frontex undici documenti di cui l’Agenzia europea ha loro comunicato l’esistenza, negandone comunque il rilascio per non pregiudicare un’indagine in corso attraverso la discovery delle proprie modalità operative.

Secondo l’avvocato Bertone, Frontex, «oltre a confermare che ha avviato un’inchiesta interna,  sta probabilmente facendo accertamenti in vista di una sanzione o una presa di posizione critica su ciò che è avvenuto, rivolta o al proprio interno o nei confronti dello Stato membro Italia».

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