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OGGI sarà una giornata di lutto in Calabria per le numerose vittime del tragico sbarco a Steccato di Cutro: a decretarlo il governatore Roberto Occhiuto. Una decisione, questa, presa «interpretando il dolore e la profonda commozione dell’intera regione» e per «manifestare, in modo solenne, il proprio cordoglio e la propria vicinanza per le vite umane spezzate».
Il presidente della Regione, pertanto, ha disposto «l’esposizione a mezz’asta delle bandiere sugli edifici pubblici della Regione» invitando «gli Enti pubblici del territorio regionale ad associarsi alla manifestazione di cordoglio».
Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, si è recato ieri a Crotone, in visita alle salme disposte al Palamilone, dove si è recato con il sindaco di Crotone Vincenzo Voce e il presidente della Provincia Sergio Ferrari.
Prima ha incontrato il sindaco di Cutro Antonio Ceraso e quello di Isola Capo Rizzuto Maria Grazia Vittimberga, ai quali ha assicurato «la disponibilità del Consiglio a collaborare per ogni iniziativa volta a fronteggiare le problematiche del momento».
«L’ennesimo sbarco si è concluso con una strage di migranti. Una tragedia che si poteva evitare». Così commenta Cataldo Calabretta il naufragio avvenuto al largo delle coste crotonesi. «Non è più possibile rimanere indifferenti dinanzi al continuo ripetersi di tragedie annunciate. Ne è ammissibile “garantire” ai trafficanti di esseri umani di mettere in pericolo vite innocenti, lucrando sulla loro disperazione. Bisogna urgentemente interrompere queste partenze che spesso si trasformano in viaggi della morte».
Per Marian Dudut (Anolf Calabria) «non è più accettabile continuare in questa situazione. Questa ennesima tragedia nella sua drammaticità ricorda che la questione dei migrati e rifugiati va affrontata con responsabilità, umanità e impegno».
A parere del presidente di Unicef Calabria, Giuseppe Raiola «questo è il momento del dolore, e proprio davanti a questa tragedia i Governi e l’Unione europea devono assumersi la responsabilità politica di agire affinché non si contino più i morti della migrazione, e soprattutto che tra questi non ci siano bambini, che continuano a pagare il prezzo più alto dell’incoscienza e della cattiveria degli adulti».
Confapi Calabria si appella a tutte le Istituzioni governative, regionali, nazionali ed europee «affinché si attivino concretamente per evitare simili tragedie».
Per la consigliera regionale Amelia Bruni «non è il momento di fare polemica ma un governo di un Paese civile dovrebbe cercare, insieme all’Unione Europea, un modo per alleviare queste sofferenze e trovare un sistema perché non si ripetano tragedie così».
Giovanni Papasso a nome di tutti i sindaci dei Comuni di Anci Calabria ricorda che «come Anci, già a livello nazionale avevamo sottolineato come il tema delle rotte fosse un aspetto particolarmente complesso da tenere in considerazione nelle politiche di governance del fenomeno».
Hanno espresso cordoglio e vicinanza anche l’Usb Calabria, Exit Calabria, Potere al Popolo, Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.
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