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CROTONE – «Adesso c’è tantissima gente qua, ma mi chiedo dov’era Crotone quella sera in via dei Mille angolo Vittorio Veneto, in pieno centro e non in estrema periferia alle 20.45. Hanno visto correre un ragazzo e nessuno si è avvicinato a chiedere cosa stava succedendo. Dov’erano le persone, macchine, la gente che abita lì».
Queste le parole di Giusy Orlando, la mamma di Davide, ragazzo barbaramente picchiato lo scorso 12 agosto, che ha partecipato insieme al marito, Massimiliano Ferrerio ed ai familiari alla fiaccolata partita ieri sera da piazzale Ultras con cui Crotone ha voluto dire il suo No alla violenza.
«Davide sei un guerriero – ha detto ancora la madre – e ce la devi fare. Devi vincere questa battaglia e lo devi fare per tutti e per te stesso che hai tutta la vita davanti, amore della mamma. Devi vivere Davide. a dispetto di questo personaggio che ti ha voluto ridurre in queste condizioni, in fin di vita. Tu devi vivere Davide. Ce la devi fare; tu sei il ragazzo più buono del mondo. Accanto all’amore c’è la rabbia c’è impotenza – ha aggiunto -, io mi sento impotente quando vado all’ospedale a vedere mio figlio e in questa condizione mi chiedo perché? Cosa ha fatto di male a questo mostro perché solo un mostro può ridurre il ragazzo così».
Davide si trova ancora ricoverato al Pugliese-Ciaccio di Catanzaro in coma farmacologico. Ha ribadito, la madre, che non ci sono stati scambi di sguardi con una ragazza, come si era ipotizzato. «Aveva – ha continuato la madre – un appuntamento per una pizza e son bastati 5-10 minuti per massacrarlo. Perché? Me lo sto chiedendo e sto impazzendo».
Infine, ha detto di pregare «tutti i Santi e spero veramente che mi ascoltino perché la vita di mio figlio è nelle mani del Signore. Mio figlio è venuto qui in vacanza con noi e si è trovato di fronte ad un carnefice. C’è la giustizia divina e quella umana ma – ha concluso – la sola cosa importante è che mio figlio si riprenda».
Alla fiaccolata ha partecipato tanta gente, molte le associazioni ed enti che hanno inteso manifestare vicinanza e solidarietà alla famiglia. Un momento di riflessione è stato proposto da don Pasquale Aceto e da don Stefano Cava. Presenti anche diversi sindaci del territorio, tra cui quello di Crotone, ed il presidente della Provincia di Crotone. Sono stati circa un migliaio i partecipanti in una manifestazione nata spontaneamente ed al solo intento di esprimere un netto rifiuto ed una reazione ad un episodio che ha sconvolto l’intera comunità crotonese, e non solo.
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