Lo scultore durante la realizzazione dell'opera
2 minuti per la letturaLa statua che raffigura la dea Hera Lacinia sarà alta due metri e mezzo e verrà collocata a Crotone rivolta verso Capocolonna il prossimo 5 aprile sul lungomare cittadino
Hera Lacinia torna a Crotone, grazie all’estro artistico dello scultore ed orafo Antonio Affidato. E c’è già la data, il prossimo 5 aprile alle 18.30, ed il luogo, piazza Berlinguer, sul lungomare cittadino per questo evento assai atteso in città.
La statua, alta circa due metri e mezzo, sarà collocata su una base in marmo di circa due metri e raffigura la dea insieme ai simboli ad essa legati: il diadema, simbolo di sacralità, lo scettro, che rappresenta la regalità e dignità e la melagrana nella mano, emblema di fertilità e abbondanza.
L’opera verrà collocata rivolta proprio verso Capocolonna, dove, così come ha spiegato l’autore, esisteva un tempio a lei dedicato, di cui attualmente è rimasta un’unica colonna, che era un punto di riferimento per l’intera Magna Graecia.
L’opera è stata voluta dall’amministrazione comunale di Crotone, che ha in programma di realizzarne altre due, sempre con personaggi illustri legati alla scuola di Crotone, tra cui Pitagora e un guerriero crotoniate.
Di quest’ultima nei prossimi giorni verrà annunciata l’installazione, mentre, così come sottolineato dal vice sindaco di Crotone, Sandro Cretella, per quella di Pitagora ancora l’iter non si è concluso.
Le opere si inseriscono in un più ampio piano dell’amministrazione comunale che sta trasformando la città in un vero e proprio museo a cielo aperto con opere che hanno già avuto riconoscimenti nazionali ed internazionali.
Tornando alla statua di Hera, si tratta di un’ideale prosecuzione della ricerca storica ed artistica che Affidato aveva iniziato per la sua mostra Rara Avis , sempre dedicata a personaggi legati alla storia di Crotone.
L’opera è stata realizzata dal giovane, ma già affermato artista, nel suo laboratorio, ed ha documentato le varie fasi di produzione, dalle prime bozze fino ai calci e la fusione con il bronzo.
«Ormai da parecchio tempo – ha detto l’artista – stiamo portando avanti e, finalmente, sta per vedere la luce. Un monumento che rispecchia non solo quella che è la nostra storia come crotonesi, ma quella che è la nostra identità come calabresi e come figli di una grande storia, di una grande tradizione millenaria.
Io avrò l’onore di firmare una grande pagina di questa storia. La storia che racconta di Hera Lacina, che non era soltanto una divinità venerata nell’antica Kroton, ma in tutta la Magna Grecia. È un po’ un pezzo di quella che è la nostra storia».
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