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COSENZA – I disagi nel settore trasporti si ripetono con una scoraggiante frequenza in Calabria, tanto che secondo quanto rilevato dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori, che ha monitorato disagi, disservizi e criticità registrate, regione per regione, specialmente sulle tratte ferroviarie, la Calabria risulta in cima alla top five dei disservizi.

Tra incidenti, lavori e ritardi, infatti, le difficoltà nei trasporti stanno complicando la vita ai cittadini costringendoli, in molti casi, o ad affrontare vere e proprie odissee o salassi (i voli aerei sono arrivati a toccare aumenti anche di oltre il 72% sulle tratte che non era possibile raggiungere in treno) per arrivare alla meta. Peggio in Calabria, Toscana, Campania, Lazio e Veneto: queste, nell’ordine, le regioni che compongono la top five dei disservizi fotografati.

In particolare, nelle scorse settimane la Calabria ha subito le conseguenze dello svio del treno merci di Centola, avvenuto il 9 luglio, l’incidente ha comportato dapprima grandi ritardi e cancellazioni a causa dell’unico binario rimasto disponibile per la circolazione, a quel punto alternata nelle due direzioni nord-sud; poi, il blocco totale del servizio ferroviario dal 22 al 26 luglio per consentire i lavori di ripristino dei binari. In realtà, la circolazione è rimasta sostanzialmente bloccata fino alla fine del mese di luglio. I treni ad alta velocità diretti a sud hanno interrotto loro corsa a Salerno o a Battipaglia, quelli diretti da Reggio Calabria verso nord si sono fermati a Sapri. Per garantire la continuità del servizio sono stati previsti servizi alternativi con i bus, ma secondo quanto confermato dai passeggeri, abituali e non, non è stato un servizio adeguato alle esigenze di spostamento.

A tutto questo si sono sommati i problemi causati da importanti interventi di upgrade tecnologico e potenziamento infrastrutturale sulla linea ferroviaria tra Lamezia Terme e Catanzaro Lido (iniziata lunedì 10 giugno con data di previsto termine 4 agosto) che hanno comportato la sospensione della circolazione ferroviaria tra le due stazioni: anche in questo caso sono previsti dei bus sostitutivi.
Federconsumatori segnala che i disservizi si faranno sentire fino al 15 settembre, poiché alcuni Frecciarossa, Intercity, Intercity Notte e alcuni treni regionali subiranno variazioni d’orario per lavori di manutenzione straordinaria tra le stazioni di Vallo della Lucania e Agropoli.
Per quanto riguarda il traffico aereo nella regione, invece, la chiusura temporanea dell’aeroporto di Reggio Calabria decisa a seguito dell’incidente che ha visto coinvolto un elicottero dei Vigili del Fuoco, ha determinato il dirottamento di tutti i voli sull’aeroporto di Lamezia Terme, con conseguenti disagi e ritardi.

A commentare il report nazionale arrivano anche le parole della presidente di Federconsumatori Calabria, Mimma Iannello, che sottolinea come ancora la regione sia la «terra di troppi primati negativi che incidono sulla qualità della vita delle persone e delle comunità»; oltre ai trasporti Iannello si riferisce, infatti, anche alla sanità, ai servizi per l’infanzia o per gli anziani, alle competenze digitali, al gioco online e altri ancora.

«Federconsumatori Calabria è costantemente impegnata a monitorare il trasporto pubblico locale e sulla lunga percorrenza. – spiega la presidente dell’associazione – Rileviano periodicamente la qualità del viaggiare, le proposte di viaggio, i tempi e i disservizi di cui è gravemente interessato l’intero settore. In questa prima parte dell’anno si sono accumulati disservizi, ritardi, interruzioni, aumenti dei prezzi che penalizzano i viaggiatori che arrivano e partono dalla nostra regione». A tal proposito, una recente indagine ha evidenziato come ancora oggi per una famiglia di tre persone che decida di spostarsi verso la Calabria risulti conveniente l’utilizzo della macchina e che nei periodi di maggiore mobilità i prezzi di aereo e treno siano sostanzialmente livellati su cifre importanti.

«Conosciamo i disagi che patiscono spesso pendolari, studenti, viaggiatori della lunga percorrenza. – afferma Iannello – A certi spot che vendono interventi miracolistici sul sistema della mobilità occorre far seguire azioni concrete, misurabili e percepibili dai cittadini che sanno ben distinguere l’oro dal piombo e per questo chiedono di avere accesso servizi adeguati ai costi ed ai tempi sopportati per viaggiare. È peraltro inaccettabile che in questi mesi di tormentato viaggiare in tutto il Paese e nella nostra regione in particolare, non si conosca quale siano le azioni poste in essere dal ministero dei Trasporti a cui evidentemente è cara solo l’idea del Ponte sullo Stretto che si sta rivelando un pozzo milionario in cui concentrati enormi interessi.
Quello spot fumoso e ingannevole per i più ingenui, non affronta assolutamente le tante problematiche della dotazione infrastrutturale che nel Mezzogiorno segna gravissimi ritardi e che l’Autonomia differenziata peggiorerà se non fermata dal referendum abrogativo di cui è in corso la raccolta di firme».

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