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CATANZARO – Disagi, disservizi, criticità. Nonostante la stagione estiva abbia da poco preso il via, i calabresi che hanno prenotato un aereo dall’estero per tornare a casa o tutti coloro che lo hanno fatto per motivi di lavoro o studio, dovendo soggiornare nella nostra Regione, stanno segnalando diverse problematiche.

Tra cancellazione dei voli, lunghe code all’imbarco, bagagli smarriti, ritardi alle partenze o all’arrivo e mancati rimborsi. «Una cosa così – commenta Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria – non si era mai vista, soprattutto in questo periodo. Eppure – prosegue – i nostri sportelli stanno raccogliendo e prendendo in carico decine e decine di segnalazioni e lamentele, ma stanno anche procedendo a fornire le giuste informazioni ai corregionali che, magari risiedendo all’estero, si apprestano a tornare in Calabria e, dati gli scioperi delle ultime settimane, hanno paura di non riuscirci».

Perché sì, il problema sta a monte. Tutti i ritardi, la lievitazione dei prezzi e i disguidi denunciati dall’utenza sono la conseguenza diretta dello stato di agitazione dei lavoratori e dei dipendenti di alcune compagnie aeree. E gli effetti iniziano a dilagare persino in Italia, Calabria compresa. «Noi, di certo – aggiunge Iannello -, sosteniamo il comparto e i loro scioperi, qualora ci siano condizioni lavorative non accettabili; però, dall’altro lato, non possiamo non sottolineare che la possibilità di prendere un volo e giungere pure nella nostra Regione possa concretizzarsi in un vero e proprio caso problematico». A mettere a dura prova la “resistenza” dei passeggeri, in particolare, non è solo la cancellazione dell’aereo all’ultimo minuto. C’è anche altro. «A Federconsumatori Calabria negli ultimi giorni – dice sempre la presidente – sono arrivate segnalazioni che riguardano anche lo smarrimento del proprio bagaglio: una volta arrivati in aeroporto, chi doveva imbarcare o spedire la propria valigia lo ha fatto; dopodiché ha visto cancellato il proprio volo, con l’incertezza di recuperare i propri effetti personali». Per non parlare, inoltre, dell’autentica odissea in cui ci si imbatte, laddove si cerchi di farsi restituire il costo del viaggio.

«Per i rimborsi – continua Mimma Iannello – sussistono le direttive europee, ma si assiste al caos e alla confusione più totale. Alcune compagnie, infatti, restituiscono quanto pagato direttamente con l’accredito della somma; tuttavia c’è anche chi predispone, al contrario, un voucher: è in tal caso che i fruitori dei servizi ci chiedono di intervenire. Preferirebbero – precisa Iannello – l’accredito per avere così la possibilità di prenotare un volo con una compagnia maggiormente stabile e che gli assicuri di arrivare davvero a destinazione, senza disservizi di alcun tipo».

Sotto il profilo della chiarezza poi le cose non vanno meglio. «Sussiste molta incertezza relativamente alle informazioni. Chi si rivolge a noi, per esempio, ci dice – chiosa Iannello – di non essere riuscito a rinvenire l’apposito modulo dei rimborsi o, al contempo, di non essere riuscito ad attivare tutte le procedure per risolvere autonomamente il problema. I reclami che riceviamo – ribadisce la presidente – sono di diversa natura: noi non abbandoniamo l’utenza in questa fase e, se il reclamo non viene riconosciuto, interveniamo direttamente sulla compagnia affinché faccia valere i diritti dei viaggiatori».

Ulteriore complicazione, in ultimo, è quella che può avere a che fare col Covid. «Tra le richieste che ci pervengono – dichiara Iannello di Federconsumatori Calabria – ci sono anche quelle dei passeggeri che scoprono di essere positivi al virus poco prima di imbarcarsi: questa è una causa di forza maggiore, l’utente ha diritto al rimborso, ma molte compagnie sul punto sono indifferenti. Un grandissimo problema». Che rende il viaggio o l’idea del viaggio tutt’altro che piacevole. 

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