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L’ALTA velocità in Calabria è a un binario morto o meno? Le carte che arrivano dal Governo sembrano dire di no che ci sono i soldi per realizzarla, ma da queste parti nessuno sembra crederci.
A partire dal presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, che pure fino a qualche tempo fa da capogruppo alla Camera di Forza Italia ha seguito la stesura del Pnrr.
Ebbene nei giorni scorsi lo stesso Occhiuto ha scritto al premier Mario Draghi. Nella missiva si chiede chiarezza sull’alta velocità, sostenendo che «i lotti tra Tarsia e Cosenza, Cosenza e Lamezia Terme, Lamezia Terme e Gioia Tauro sono ad oggi solo un’idea di tracciato per i quali manca anche una idea di finanziamento».
«Al momento – continua la lettera – non è stato presentato il progetto di fattibilità tecnica economica oltre Romagnano fino a Praja e nulla è stato presentato sulle tratte tutte in territorio calabrese che da Praja vanno a Tarsia, nulla sul rifacimento della Galleria Santomarco».
«La Calabria non può aspettare – scrive Occhiuto che chiede al premier un confronto sulla Calabria – che da quei cronoprogrammi oggi non conosciuti discendano finanziamenti bloccati per circa 9.4 miliardi che migliorano solo il rating delle stazioni appaltanti, congelati come sono nel relativo contratto di programma. La Calabria non può aspettare che nel suo stesso territorio siano genericamente assegnati e bloccati fondi per opere per le quali la prima fattura lavori da pagare sarà probabilmente nel 2031 ed avere oggi nel 2021 progetti definitivi in grado di creare lavoro bloccati per l’assenza di fondi. La Calabria non può aspettare ancora per riprogrammare il proprio futuro e chiederà di modificare la programmazione della quota di finanziamento nazionale che alimenta il Pnrr per la quota che le spetta e per avviare opere ed interventi che, indipendentemente dai vincoli originari di spesa, possano essere dedicati ad opere e progetti oggi in grado di produrre lavoro, occupazione, benessere sociale».
In realtà c’è un cronoprogramma che riguarda anche la progettazione ed è contenuto nell’ordinanza pubblica n° 5 diffusa dalla Commissaria straordinaria di Rfi, Vera Fiorani che dettaglia appunto la tempistica in maniera molto precisa. Lo stesso ministro dei Trasporti, Giovannini, ha detto chiaramente che l’opera non è stata inserita nel Pnrr perchè difficilmente si sarebbe conclusa nel 2026 come prevede lo strumento europeo. Di contro nei fondi complementari (che lo ricordiamo sono contenuti nella manovra di bilancio) sono stati stanziati oltre 9 miliardi. Difficile quindi definire questi quattrini «generiche fonti finanziarie», come fa Occhiuto nella sua lettera.
A meno che il presidente con questa sua missiva non abbia voluto stringere i tempi. Di certo la sua presa di posizione trova il gradimento del consigliere regionale del Pd Mimmo Bevacqua. «Nella lettera inviata al premier Draghi, il Presidente Occhiuto e l’assessore Dolce hanno fatto proprie le preoccupazioni da noi manifestate qualche giorno fa in merito ai finanziamenti destinati dal PNRR alla Calabria per l’Alta velocità ferroviaria: se la lettera è il primo passo di un’azione organica e complessiva, noi siamo pronti a sostenerne le ragioni in tutte le sedi istituzionali».
È quanto dichiara Bevacqua poi aggiunge: «Da parte nostra, avevamo chiesto anche la convocazione di RFI e Anas per fare luce sugli intollerabili ritardi accumulatisi pur in presenza di risorse già disponibili da anni. Oggi, il Presidente Occhiuto rileva, giustamente, l’assenza di un progetto integrale, la genericità delle asserite fonti di finanziamento, la latitanza dei progetti di fattibilità. Per questo, insistiamo affinché si vada fino in fondo, ricomprendendo nella questione anche l’elettrificazione della linea ionica».
Chi non la pensa così è la sua collega di partito Enza Bruno Bossio, che è segretaria della commissione Trasporti alla Camera e sta seguendo dall’inizio la vicenda. «Il finanziamento di oltre 11 miliardi di euro, previsto per la realizzazione della tratta da Battipaglia a Tarsia della Alta Velocità ferroviaria è un dato certo – ha scritto ieri – Sbaglia il presidente Roberto Occhiuto a parlare di “non meglio specificate fonti di finanziamento”. Nel PNRR per l’AV SA-RC sono stati stanziati un miliardo e ottocento milioni e 9,4 nel Fondo Complementare che attinge direttamente alla manovra di bilancio. Quella del bilancio non è una voce presunta o addirittura farlocca. È una fonte di finanziamento certa che manifesta la diretta volontà dello Stato a realizzare l’opera, dal momento che impiega fondi propri e non rendicontabili a Bruxelles. Se non fosse stato così l’Alta Velocità fino a Reggio Calabria non poteva neanche essere prevista ed avviata, dal momento che non sarebbe stato possibile cantierare e rendicontare tutta la spesa già prevista entro il 2026».
«È davvero curioso – conclude la deputata – che oggi si facciano le pulci al più grande finanziamento previsto per il Sud invece di valorizzare il fatto che la programmazione avviata rende irreversibile il finanziamento e la realizzazione della intera opera. Senza questa scelta l’Alta Velocità fino a Reggio Calabria sarebbe, a questa data, ancora rimasta nel libro dei sogni. E anche per quanto riguarda il cronoprogramma delle fasi di progettazione e realizzazione dei diversi lotti è specificato nel dettaglio e non è vero che riguarda solo il tratto Battipaglia-Romagnano, ma sono indicate le fasi relative anche per le opere previste e già finanziate nel tratto calabrese, compreso il raddoppio della galleria Santomarco».
Non resta allora che tenere alta la guardia e tenere il fiato sul collo a Governo e Rfi affinché tengano fede agli impegni presi.
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