L'impianto di Villaggio Palumbo
2 minuti per la letturaCOSENZA – «Riceviamo migliaia di telefonate da persone che vogliono venire a sciare qui da noi, soprattutto con le prime nevicate (LEGGI). Nessuno telefona per disdire nonostante il Covid e la variante Omicron, ma non siamo in grado di garantire il funzionamento degli impianti. Lorica chiuso, Camigliatello chiuso, noi abbiamo un impianto che non sappiamo se riusciremo ad aprire per Natale nonostante i salti mortali, perché gli impianti sono tutti obsoleti. Ed è quello che comunichiamo a tutti quelli che chiamano. Il Covid, obbligandoci a fermarci per due anni, ci ha dato un colpo micidiale soprattutto per via dell’aumento del costo dell’energia, quasi il 50 per cento in più. Abbiamo bisogno di aiuto, sostegni, col Covid siamo rimasti fuori da tutto. Sarà quasi impossibile aprire». A dirlo è Armando Scalise, titolare e gestore degli impianti sciistici di Villaggio Palumbo, nella Sila crotonese, unica stazione privata della Calabria.
«Anche se il nostro impianto è collaudato, siamo quasi sul punto di chiudere tutta la stazione – aggiunge l’imprenditore –, a meno che il Comune non l’acquisti rendendolo pubblico come quello di Lorica e Camigliatello. Siamo in attesa di avere notizie in questo senso per cambiare gestione. Non abbiamo più interesse a gestirli, i costi sono insostenibili. Il Covid ci ha bloccati, siamo stati costretti a vendere la maggior parte delle attrezzature, abbiamo dismesso quasi tutto il patrimonio meccanico della stazione».
«Ripeto, arrivano migliaia ti telefonate da gente che vuole venire a sciare – sottolinea ancora l’imprenditore – forse proprio perché col Covid preferiscono rimanere in Calabria e non partire, ma non possiamo garantire nulla. Gli impianti dovrebbero passare tutti alla Regione Calabria per un piano serio di attivazione e sviluppo anche di nuove tecnologie. Servono investimenti».
«Vista la situazione, dunque – aggiunge Scalise –, noi non promuoviamo la vacanza sulla neve ma “vendiamo” solo la struttura alberghiera. La nostra, il National Park Hotel, è tutta già prenotata per capodanno, così come le altre. Ci sono prenotazioni anche dalla Sicilia e dalla Puglia».
«Ci chiedono tutti se e quando si può sciare, ma non possiamo garantire nulla, non c’è certezza, e ovviamente – conclude l’imprenditore – poi la gente rinuncia perché non è garantita la commercializzazione del prodotto neve in abbinamento alle strutture ricettive».
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