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Emergenza cinghiali: in Calabria, riparte la caccia per la sorveglianza della razza suina selvatica, in risposta alla crescente preoccupazione per la diffusione della peste suina africana (PSA).
La Regione Calabria ha annunciato una deroga che consente la ripresa dell’attività venatoria per la sorveglianza della razza suina selvatica, in risposta alla crescente preoccupazione per la diffusione della peste suina africana (PSA). Questo provvedimento rappresenta un passo avanti cruciale nella gestione della fauna selvatica e nella protezione delle produzioni agricole locali; una risposta strategica a una situazione epidemiologica complessa e preoccupante.
EMERGENZA CINGHIALI IN CALABRIA: LE OPERAZIONI DI CONTROLLO
La nuova disposizione permetterà di far ripartire l’attività venatoria in zona di restrizione I, consentendo il prolungamento delle operazioni di controllo sulla popolazione di cinghiali. Questa azione si inserisce in un contesto di emergenza, poiché la peste suina africana ha destato preoccupazioni non solo per la fauna selvatica, ma anche per l’agricoltura e l’economia locale. Nei mesi scorsi, una decisione analoga aveva già permesso l’eliminazione della zona di restrizione III nella provincia di Reggio Calabria, dimostrando un approccio proattivo nella gestione della salute animale e della fauna selvatica.
UN PROVVEDIMENTO UNICO NEL MERIDIONE
L’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, ha definito il provvedimento come «un’eccezione positiva» per la Calabria, sottolineando come le restrizioni continuino a permanere in altre regioni del Meridione. Gallo ha enfatizzato l’importanza di questo provvedimento, che non solo permette un intervento diretto contro la proliferazione dei cinghiali, ma sostiene anche la salvaguardia delle produzioni agricole locali, messe a rischio dalla presenza di fauna selvatica non controllata.
IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI E DELLE ASSOCIAZIONI VENATORIE
Il lavoro di preparazione e di ricerca condotto dal settore Veterinario del dipartimento Salute è stato fondamentale per ottenere questo risultato. Tecnici veterinari e esperti, affiancati dalle Aziende Sanitarie Provinciali (Asp), hanno collaborato intensamente con il dipartimento Agricoltura, sotto la direzione di Giuseppe Iiritano. La sinergia tra queste istituzioni ha dimostrato l’importanza di un approccio integrato nella lotta contro la PSA. Anche il contributo delle associazioni venatorie ha giocato un ruolo cruciale, facilitando il raggiungimento di un obiettivo essenziale per il settore. La collaborazione tra istituzioni e associazioni ha reso possibile un approccio strategico e coordinato, essenziale in un momento così delicato.
EMERGENZA CINGHIALI IN CALABRIA: DETTAGLI SULLE ATTIVITÀ VENATORIE
In dettaglio, sarà nuovamente possibile condurre attività venatoria al cinghiale in modalità di braccata, in selezione e controllo anche nelle zone soggette a restrizione I. Questo intervento non solo mira a un monitoraggio attivo della fauna selvatica, ma anche a garantire un equilibrio tra le esigenze ecologiche e le necessità economiche della regione. Si prevede che le nuove attività venatorie abbiano ricadute positive in termini di controllo della fauna selvatica, proteggendo così le produzioni agricole e mantenendo attiva la campagna di monitoraggio e sorveglianza sulla situazione epidemiologica della peste suina africana.
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