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Un 2024 che sta diventando una ecatombe per i boschi della Calabria, da inizio anno gli incendi anno distrutto quasi 5000 ettari di boschi
COSENZA – Trentuno richieste di intervento aereo negli ultimi quattro giorni, circa cinquemila ettari di boschi andati in fumo tra luglio e agosto, abitazioni minacciate in più zone, riserve naturali ancora una volta minacciate dalle fiamme. Anche quest’anno la Calabri asta vivendo il suo terribile periodo nero sul fronte incendi. È la seconda regione italiana colpita dalle fiamme. Prima in assoluto è la Sicilia. Ma è un primo posto in negativo che si contendono quotidianamente, con il bilancio (e gli interventi delle flotte aeree) che aumenta giorno dopo giorno.
Lo scorso anno in Calabria sono andati distrutti quasi diciottomila ettari di territorio, in larga parte patrimonio forestale. Quest’anno, dati dell’Ispra alla fine di luglio, gli ettari bruciati sono già 4.400 circa. Il resto lo hanno fatto gli incendi di agosto, portando il bilancio del territorio “perduti” a cinquemila ettari circa.
INCENDI IN CALABRIA, LA CAMPAGNA ANTINCENDIO DEI DRONI
Maggiormente colpita è la provincia di Cosenza, che è anche la più grande per estensione. E tutto in un momento in cui la campagna antincendio con droni, cavallo di battaglia di Occhiuto negli ultimi anni, procede in sordina. A luglio l’annuncio di 31 denunce grazie ai droni che hanno catturato potenziali piromani poi nient’altro.
Le cause sono in larga parte dolose, poi alimentate dalle temperature e dai venti, un problema che sarà destinato a ripetersi nei prossimi anni. Nel frattempo in queste ore è previsto l’arrivo di una perturbazione in larga parte del territorio regionale. Acqua che dovrebbe attenuare l’emergenza incendi ma che potrebbe portare con sé se eccessiva anche problemi di tenuta di un terreno devastato dalle fiamme e in larghe parti senza più la presenza delle vegetazione a “tenere” l’impatto delle precipitazioni.
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