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Il 2023 della Calabria ha registrato un clima stretto tra temperature più alte e piogge ridotte, in pratica l’anno più arido degli ultimi 10


MENO precipitazioni e temperature più alte. La fotografia del 2023 in Calabria, scattata da Arpacal, non è confortante e mostra, una volta di più, gli effetti del cambiamento climatico sulla regione.

Il report sull’andamento meteoclimatico – pubblicato in occasione del lancio della piattaforma AllertaCal, che rende disponibili previsioni meteo e segnala eventuali criticità – mostra che nel 2023 il valore medio della precipitazione regionale è stato il più basso degli ultimi 10 anni, mentre le temperature hanno superato quelle dell’ultimo trentennio con la media di +2°C nella stagione estiva e autunnale. Fa eccezione, in questo quadro, la sola primavera, più piovosa rispetto agli anni passati e più fredda. «Le anomalie più evidenti – sottolinea Arpacal – riguardano il mese di maggio con precipitazioni che hanno determinato un generale innalzamento dei livelli idrici».

L’ANDAMENTO STAGIONALE DELLE PIOGGE

Estate e autunno sono state le stagioni più siccitose in Calabria nel 2023. Il report – elaborato dalle ingegnere Arpacal Loredana Marsico e Roberta Rotundo – evidenzia per l’estate un volume di precipitazioni più basso della media degli ultimi trent’anni. Per trovare un valore analogo bisogna arrivare fino al 2011. Fa eccezione solo il massiccio della Sila dove le precipitazioni si sono mantenute intorno ai valori medi.
Ancor peggio in autunno. Le anomalie «assumono valori diversi sul territorio regionale, ma le zone che non presentano deficit sono poco estese» e il volume di pioggia caduta è il più basso degli ultimi trent’anni. Bisogna andare a ritroso fino al 2001 per trovare un dato che gli si avvicini.

Anche l’inverno 2023 ha mostrato un deficit di precipitazioni, ma andò peggio l’anno precedente. In generale, l’anomalia negativa ha riguardato tutta la regione: su zone molto estese – segnala l’Arpacal – le precipitazioni registrate si sono attestate tra il 20 e il 50% della media stagionale. In controtendenza, invece, la primavera che nel 2023 in Calabria ha fatto segnare un picco delle precipitazioni con un valore superiore a quello degli ultimi trent’anni. A incidere soprattutto gli eventi di maggio, quando la Calabria è stata interessata da una perturbazione che ha determinato precipitazioni intense soprattutto sul versante ionico centro settentrionale. «Particolarmente abbondanti – si legge nel report di Arpacal – le precipitazioni registrate nella stazione pluviometrica di Longobucco, ricadente nel bacino del fiume Trionto» con 187,6 millimetri di pioggia caduti tra la mezzanotte del 2 maggio e le 12 del 4.

LE TEMPERATURE NEL 2023

In generale, il 2023 – come detto in apertura – ha fatto registrare temperature più alte degli ultimi trent’anni. Ad incidere soprattutto le stagioni estiva e autunnale. Si è avuta l’estate con le temperature più elevate degli ultimi trent’anni, di quasi 2 gradi superiori alla media del periodo (da cui ci si è allontanati, tra alti e bassi dal 2017). E in alcune zone della Sila l’aumento delle temperature ha superato i 5 gradi. Situazione analoga per l’autunno: il più caldo dell’ultimo trentennio, con una temperatura regionale che supera quella media di più di 2 gradi.

L’inverno 2023 è stato più caldo del 2022, che aveva fatto registrare invece temperature più basse della media degli ultimi trent’anni. Picchi maggiori, però, si erano verificati in passato. La primavera ha fatto registrare, invece, temperature al di sotto delle medie stagionali su quasi tutto il territorio regionale e decisamente più basse dell’anno precedente.

CLIMA IN CALABRIA, IL 2023 ANNO PIÙ ARIDO MA IL FUTURO NON È ROSEO

Le condizioni climatiche locali, come quelle globali, «saranno la conseguenza delle scelte che facciamo oggi – commenta l’Arpacal – Se le emissioni climalteranti continueranno ad aumentare, ci aspetta un futuro climatico difficilmente sostenibile, con effetti negativi sia sul piano ambientale che su quello economico».

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