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COSENZA – Il governo ha nominato Fabio Fatuzzo come nuovo commissario per la depurazione. In sostanza si tratta della struttura che deve sovraintendere alla realizzazione degli interventi sugli impianti di depurazione che sono costate alla Calabria ben quattro procedure di infrazione dall’Unione europea (tre condanne e una in fase istruttoria). Fatuzzo, ex Msi e oggi in fratelli d’Italia, è affiancato dal subcommissario Salvatore Cordaro e da un calabrese. Si tratta del presidente dell’ordine dei commercialisti di Vibo, esponente di Forza Italia e vicino al presidente Occhiuto, Antonino Daffinà. Nomina fortemente contestata, però, dal presidente siciliano (e forzista) Renato Schifani che ha definito Daffinà «politico calabrese del tutto ignaro della materia ma vicino alla politica di quella regione, in un contesto dove l’incarico della gestione della depurazione presuppone grandi professionalità specifiche e indipendenti, in quanto abbraccia anche episodi di gestione finanziaria delicati e tempestivi».
LO STATO DEI LAVORI
Al momento sono soltanto due gli agglomerati usciti dalla procedura di infrazione. Si tratta di Bagnara e Soverato, dove si è lavorato per l’ottimizzazione dell’impianto consortile con uno stanziamento di cinque milioni di euro. Ma sono ancora tantissimi i comuni in attesa di inizio lavori. Per essere precisi si tratta di 155 Comuni, o agglomerati urbani, che necessitano interventi sugli impianti di depurazione. Alcuni anche consistenti: solo il comune di Siderno per esempio necessita di quindici milioni di euro di interventi sul depuratore consortile.
I COMUNI
La lista è lunghissima e ci sono anche i Comuni più grandi. Uno su tutti è il capoluogo di regione Catanzaro (dove si dovrebbe completare lo schema depurativo per 15,5 milioni di euro), Drapia, Ioppolo, Limbadi, Parghelia, Spilinga, Zambrone e Zungri (quindici milioni per “disinquinamento fascia costiera vibonese”), Cosenza (che non solo deve adeguare l’impianto ma realizzare anche i collettori fognari nei comuni ricadenti nell’agglomerato Cosenza-Rende con uno stanziamento di 35 milioni).
Tra i comuni più grandi c’è anche Crotone (due milioni per “ottimizzazione e completamento dello schema consortile”) e soprattutto Reggio Calabria che è oggetto di due procedure di infrazione e ha uno stanziamento complessivo di 53,5 milioni di euro per il riefficientamento della rete fognaria, collettori, stazioni di sollevamento e completamento dello schema depurativo. Una impresa titanica che la regione ha affrontato nell’ultimo comitato di sorveglianza Por con una promessa: uscire dall’infrazione. Quando è difficile saperlo, considerato che la prima procedura risale al 2013.
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