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La sede del Viminale

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Comuni sciolti per mafia, il dossier del Viminale conferma il primato della Calabria. Focus su Rende: «Significative violazioni»


CATANZARO – La Calabria conferma il triste primato per lo scioglimento dei consigli comunali. Nel corso del 2023, sono stati 9 i Comuni sciolti, di cui 4 della Calabria, 3 della Sicilia, 1 della Puglia e 1 della Campania. In particolare, l’anno scorso i provvedimenti hanno colpito i Comuni calabresi di Rende, Scilla, Acquaro e Capistrano. Dalla relazione del ministero dell’Interno sull’attività svolta dalle commissioni straordinarie, emerge che uno degli obiettivi principali è stato il superamento di «gravi carenze di funzionalità dell’apparato amministrativo, anche a causa della presenza di personale collegato alle organizzazioni criminali». Gli enti sciolti sono spesso caratterizzati da una mala gestio amministrativo-contabile, elemento che favorisce la permeabilità ai tentacoli dei clan. Criticità che hanno prodotto «uno sviamento dell’azione amministrativa dai principi di legalità e di trasparenza, con conseguente impatto negativo sulla correttezza e sull’efficienza dei servizi destinati alla cittadinanza».

Caratteristica comune agli enti dissolti per infiltrazione o condizionamento della criminalità organizzata, infatti, è una diffusa trascuratezza nella tutela dell’interesse pubblico, le cui cause sono rinvenibili «non solo nell’inadeguatezza dell’apparato burocratico ma anche, e soprattutto, nella mancanza di una efficiente direzione politico-amministrativa che, in molti casi, si accompagna a forme di connivenza degli organi politici con la criminalità organizzata e, al contempo, al mancato esercizio delle funzioni di controllo».

COMUNI SCIOLTI PER MAFIA, IL TRISTE PRIMATO DELLA CALABRIA: OBIETTIVI DELLA PROCEDURA

L’obiettivo delle gestioni commissariali è stato quello di avviare percorsi virtuosi, con particolare riferimento al miglioramento delle condizioni finanziarie dell’ente. Gli squilibri finanziari sono spesso determinati da «anomalie e irregolarità in materia di imposizione e riscossione tributaria, elementi che attestano l’assenza di puntuali direttive e controlli da parte degli amministratori, se non atteggiamenti di favore verso gli evasori, talvolta soggetti malavitosi, per ottenere consenso elettorale». Nel 2023 erano in tutto 33 le gestioni commissariali, relative anche ad enti sciolti in precedenza, e anche in questo caso la Calabria è in testa alla classifica negativa. Dieci commissioni straordinarie amministravano Comuni in Calabria, 7 in Campania, 7 in Sicilia, 7 in Puglia, 2 nel Lazio.

IL PRIMATO DELLA CALABRIA PER COMUNI SCIOLTI PER MAFIA, IL CASO RENDE

Nel dossier del Ministero c’è un focus sui Comuni più grandi sciolti nel 2023, tra cui rientra Rende, con oltre 36mila abitanti. Proprio la dimensione dell’ente, insieme alla «presenza sul territorio comunale della prestigiosa Università della Calabria», hanno indotto la commissione straordinaria, sin dall’insediamento, ad un attento monitoraggio della struttura amministrativa che ha portato a rilevare, tra le risorse umane, «professionalità inadeguate o quantomeno lacunose». Ciò è dovuto anche ad «anomale condotte delle precedenti amministrazioni in merito alla implementazione della pianta organica e alla riorganizzazione degli uffici», specie quelli alle prese con una notevole mole di lavoro.

Per il Ministero sono «incomprensibili» mancate assunzioni di personale nonostante l’ok della Cofsel sui piani di fabbisogno approvati nei bilanci di previsione. Altrettanto «anomala» la copertura dei posti dirigenziali con un solo dirigente di ruolo a tempo indeterminato e tre funzionari interni. A ciò si aggiunga la sospensione dal servizio per sei mesi del dirigente del settore finanziario. Ecco perché la commissione ha dovuto collaborare con un altro Comune della provincia per il co-impiego, al 50%, del responsabile finanziario per sei mesi e assumere 16 (su 19 previsti) dipendenti dopo aver ridato impulso ai concorsi avviati nel 2021 e sospesi. Proprio «l’assunzione di un nuovo dirigente tecnico, ha contribuito a dare una impronta diversa e più operativa in un settore nevralgico come quello dei lavori pubblici».

RENDE, ANCORA ANOMALIE

Sotto la lente sono finite le procedure di affidamento in concessione di beni pubblici quali il Palazzetto dello Sport, lo stadio, una struttura turistico-ricettiva e il servizio di pubblicità sul territorio, già balzate all’attenzione degli inquirenti che hanno condotto la maxi operazione Reset, nell’ambito della quale finirono agli arresti, tra gli altri, l’ex sindaco Marcello Manna, noto avvocato penalista ed ex presidente dell’Anci della Calabria, e l’ex assessore ai Lavori pubblici del Comune, Pino Munno. I commissari hanno rilevato «significative violazioni di legge» e «atti dell’Amministrazione non giustificabili, a cominciare da una erronea stima del valore della concessione».

Inoltre, sono state elevate numerose contestazioni alla società concessionaria: interventi edilizi non autorizzati, esercizio di attività di palestra non autorizzata, mancato versamento delle spese di gara e altro ancora. Insomma, «un quadro di grave compromissione dei principi costituzionali di legalità, buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa, oltre che di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso» che ha portato alla rescissione unilaterale del contratto di concessione del palazzetto, stipulato nel 2021.

LA SOSPENSIONE DEL PSC DI RENDE

Tra le azioni volte al ripristino della legalità, anche la sospensione del Psc, «il più importante atto di programmazione urbanistica e di sviluppo della città», che era stato approvato pochi giorni prima dello scioglimento tra le proteste di associazioni e cittadini che ritenevano la deliberazione «illegittima, non essendo stato consentito lo svolgimento di una regolare e ampia discussione, non solo in seno al consiglio comunale ma anche nella città».

Altra grave criticità attiene alla situazione finanziaria, evidenziata dalla procedura di riequilibrio finanziario, deliberata, per la durata di 10 anni, nel 2012. La procedura sarebbe terminata il 31 dicembre 2022, tant’è che nel mese di marzo 2023 (quindi prima dello scioglimento) il collegio dei revisori ha trasmesso alla Corte dei Conti la relazione finale sul riequilibrio, in riscontro alla quale, tuttavia, non era giunta alcuna risposta di conferma o diniego. La commissione ha dovuto mantenere le limitazioni previste dal riequilibrio evitando aumenti di spesa non coerenti.

IL CASO ROSARNO

Nella relazione si apre un focus sulle gestioni commissariali. La commissione straordinaria del Comune di Rosarno, in particolare,ha rivolto una particolare attenzione all’attività regolamentare. In questo contesto si inserisce l’approvazione del regolamento comunale di sicurezza urbana a tutela della incolumità pubblica, da perseguire anche «attraverso interventi di riqualificazione e recupero delle aree e dei siti più degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio, la promozione del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile».

SORIANO CALABRO

La commissione straordinaria del Comune di Soriano Calabro si èposta, tra le priorità, quella di recuperare il rapporto con i contribuenti, «spesso disorientati, sicuramente disabituati ai normali percorsi tracciati dalle procedure amministrative», mirando a ristabilire gradualmente un «rinnovato rapporto di fiducia, di leale collaborazione e di reciproco affidamento». L’obiettivo è stato quello di allineare i dati percentuali del gettito a quelli nazionali tra la fase volontaria, la riscossione sollecitata e la riscossione coattiva, affinché aumenti la percentuale di quella volontaria sulle successive fasi. Da qui una serie di iniziative caratterizzate da forme di collaborazione con il contribuente, dall’assistenza e consulenza giuridica al potenziamento di istituti premiali.

COSOLETO

Altrettanto importanti le iniziative dalla commissione straordinaria di Cosoleto volte a migliorare le condizioni finanziarie dell’ente e mantenerne quindi gli equilibri economico-finanziari. L’attenzione è stata rivolta alla corretta rappresentazione, nel bilancio di previsione 2023-2025, delle entrate e delle spese, al fine di assicurare complessivamente l’assolvimento degli impegni assunti e l’efficacia gestione dell’entrata.

IL PRIMATO DELLA CALABRIA TRA I COMUNI SCIOLTI PER MAFIA: NOCERA TERINESE

La commissione straordinaria operante presso il Comune di Nocera Terineseha dovuto affrontare le criticità finanziarie dell’ente legate alla gestione dell’impianto di depurazione e di sollevamento della rete fognaria che, per un sistema di strutturazione e di gestione che risale alle scelte dell’Ufficio del Commissario per l’emergenza ambientale, serve anche i Comuni di Amantea e Belmonte Calabro. Il Comune capofila di Nocera Terinese ha retto, nella persona del suo responsabile tecnico pro tempore, anche la gestione dell’ufficio unico.

Nonostante il rinnovo della convenzione, fino al 26 aprile 2023 (data della riunione della conferenza dei sindaci), l’ufficio non è stato istituito sicché la responsabilità della gestione associata è stata “di fatto” rimessa al “Comune capofila” che pertanto ha assunto il ruolo di stazione appaltante nei contratti per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti e di fornitura dell’energia elettrica.

In tale situazione l’ente ha contratto debiti «per far fronte ad impegni (non onorati) anche di competenza degli altri Comuni associati». Proprio la mancata collaborazione degli enti associati ha causato un aumento dei costi di gestione al Comune di Nocera Terinese, obbligato a garantire la continuità del servizio.

CAPISTRANO

La commissione straordinaria di Capistranoè dovuta intervenire sin da subito per porre rimedio alla grave carenza di organico amministrativo e di figure apicali interne. Lo stesso segretario comunale svolge la sua attività in regime di scavalco, provenendo dal Comune di Corigliano-Rossano. L’organo commissariale ha cercato di fronteggiare tali carenze anche attraverso la stabilizzazione di 11 unità precarie.

PORTIGLIOLA

La commissione straordinaria di Portigliolaha dovuto, tra l’altro, occuparsi in maniera significativa del servizio di accoglienza dei migranti. L’emergenza, registrata soprattutto durante i mesi estivi, quando il numero degli sbarchi al porto di Roccella Jonica si intensifica notevolmente, ha imposto una ricollocazione dei migranti in un edificio scolastico in disuso per dimensionamento, ma pienamente funzionale. La necessità di fronteggiare l’emergenza degli sbarchi ha inoltre spinto la commissione a prendere in considerazione la possibilità di adibire una struttura comunale attualmente in stato di abbandono, originariamente destinata ad alloggi popolari e non completata, a centro di accoglienza.

IL PRIMATO DELLA CALABRIA TRA I COMUNI SCIOLTI PER MAFIA: SIMERI CRICHI

Estremamente critico a Simeri Crichiil sistema degli appalti dei lavori pubblici, a causa delle «frequenti gravi anomalie procedurali e dei pesanti abusi che continuamente si consumavano». Ciò ha reso imprescindibile «l’assoluto impegno della commissione straordinaria per garantire cogenza ai principi di legalità, sicurezza e trasparenza delle procedure di gara e di realizzazione di una serie di opere pubbliche». Impegno volto a scongiurare, per esempio, che, come accadeva in passato, «l’esecuzione dei lavori fosse affidata surrettiziamente a imprese infiltrate o addirittura interdette, anche attraverso la frammentazione o forniture in lotti sotto soglia di importo non elevato in modo tale da esonerare l’aggiudicatario dall’obbligo di presentazione della certificazione liberatoria antimafia».

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