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Sanità: i 54 milioni di fondi Pnrr per l’adeguamento degli ospedali in Calabria rischiano il taglio: la “guerra” di Occhiuto al governo
COSENZA – Cinquantaquattro milioni di fondi Pnrr “polverizzati” in Calabria. Tutti destinati per adeguamenti sismici degli ospedali. Non tutti, non basterebbero. La Calabria è una regione che ha una larga parte delle strutture sanitarie fuori norma. Su questo problema si è innescato nei giorni scorsi lo scontro tra Roberto Occhiuto, che ha minacciato le dimissioni da commissario al rientro del sistema sanitario calabrese e Raffaele Fitto, il ministro al Pnrr che ha annunciato il taglio di 1,5 miliardi sull’asse “ospedale sicuro” del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un punto fortemente contestato dalle regioni.
Il “carico” è arrivato subito dopo con la memoria della Corte dei conti. Il piano del Governo è quello di spostare le coperture del Pnrr utilizzando i fondi ex articolo 20, la vecchia legge del 1988 che avviava interventi in edilizia sanitaria. Fondi già in larga parte impegnati per far fronte ai buchi generati dalle continue rimodulazioni del Pnrr e, in Calabria, al disastro cantieri dei nuovi ospedali.
Secondo al Corte dei conti, pur essendoci almeno due miliardi ancora non impegnati bisognerà trovare le coperture subito. Altrimenti sarà quello che sarà, un taglio nettissimo ai piani sanitari delle Regioni.
Meloni e Fitto, sempre Ieri, hanno ribadito che non ci sarà alcun taglio dei fondi disponibili. Ma la Calabria rischia di vedere bloccati gli interventi, tutti già in fase di progettazione esecutiva ma non ancora validati.
Si tratta della ristrutturazione del vecchio plesso del 193, più l’edificio malattie infettive dell’ospedale di Cosenza (circa 19 milioni complessivi), l’ospedale di Praia a Mare (circa 5 milioni 600mila euro), l’ospedale Chidichimo di Trebisacce (circa un milione e 84mila euro), l’ospedale di San Giovanni in Fiore (circa 5 milioni 638mila euro), l’ospedale di Lamezia (circa 18 milioni 192mila euro) e l’ospedale di Soverato (circa 5 milioni e 95mila euro).
La faccenda, a parte la presa di posizione di Occhiuto è passata piuttosto in sordina nella maggioranza.
Il Pd, invece, per conto del segretario regionale e senatore Nicola Irto ha annunciato un’interrogazione. «In particolare – ha detto Irto – al ministro Fitto chiedo la pura verità dei fatti. Che sembrano inchiodarlo alle proprie responsabilità e rispetto ai quali, a quanto pare, il presidente Occhiuto ha avuto un costante atteggiamento remissivo».
Con l’interrogazione si chiede di «sapere se ci sono stati o stanno per arrivare i tagli miliardari, di cui parla la stampa, alle risorse del Pnrr stanziate per il potenziamento della sanità territoriale, per la sicurezza degli ospedali e il miglioramento della diagnostica pubblica, quale ne è l’importo esatto e quali ne sono le ragioni alla base».
«Ancora una volta il Sud potrebbe essere gravemente penalizzato. E, se i tagli in questione fossero effettivi, le minacce di dimissioni del presidente Occhiuto dal ruolo di commissario alla Sanità calabrese sarebbero un mero teatro politico a danno dei cittadini calabresi». «Sulla questione – assicura il senatore Irto – andrò fino in fondo, convinto che il Mezzogiorno, e la Calabria in particolare, non possa subire ancora le bugie e i tradimenti del governo delle destre, che sta smantellando la sanità pubblica a vantaggio dei privati».
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