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Cittadella Regione Calabria

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CATANZARO – Ombre ma anche diverse e significative luci nella sanità calabrese. Il Procuratore della Corte dei Conti, Romeo Ermenegildo Palma, nella sua relazione relativa alla parifica del rendiconto 2022 della Regione Calabria parla di «ampie criticità nella gestione» ma anche importanti inversioni di tendenza.

Quanto alle criticità, per la Procura contabile «il richiamo è in primo luogo all’assenza di bilanci della Gsa (gestione sanitaria accentrata), che in considerazione delle ingenti somme ad oggi in disponibilità (486 milioni, in aumento del 35% rispetto al 31 dicembre 2021) sottrae la gestione ad ogni analisi ed approfondimento. E ciò peraltro a fronte dell’ulteriore constatazione che il passaggio di funzioni/responsabilità da Gsa ad Azienda Zero non è ancora avvenuto, anche se il cronoprogramma indicato indica nel 18 dicembre “l’audit passaggio di consegne” in cui verrà definita la data di avvio della funzione di Gsa in capo ad Azienda Zero».

L’elenco delle criticità continuano con «la riapertura dei bilanci aziendali adottati previa revoca del bilancio stesso, l’assenza del bilancio consolidato che ad oggi non risulta formalizzato e i cui valori risultano non definitivi, quantomeno per due ordini di ragioni: la prima attiene alla paradossale situazione che ha connotato le Asp di Reggio e di Cosenza che non hanno adottato nelle forme di rito bilanci e consuntivi fino al 2021 e che per l’anno in esame hanno provveduto solo in forza dell’insediamento del commissario nominato dalla gestione commissariale, la seconda è correlata alla definizione alla definizione della procedura di circolarizzazione/ricognizione del debito previa verifica delle posizioni creditorie esistenti a carico delle aziende, ad oggi ancora in corso, e in forza della quale risulta ad oggi comunicata una differenza per maggior debito pari a 104,497 milioni».

Nella relazione, il Procuratore Palma parla anche di un avanzo ma per la Procura contabile «il relativo ammontare consegue al ritardo degli interventi che avrebbero dovuto essere messi in atto per l’erogazione dell’assistenza sanitaria attraverso il potenziamento dei Lea e all’iscrizione dei contributi dello Stato a sostegno del piano di rientro della Regione Calabria. In definitiva un avanzo non frutto dell’adozione di percorsi gestionali virtuosi ma di particolari condizioni occasionali e quindi contingente. Circostanza che rende il dato inserito nel Ce al IV trimestre inidoneo a dare una rappresentazione».

Sempre parlando di criticità, si aggiunge «il mancato rispetto di termini di pagamento evidenziato dall’indicatore Tempestività pagamenti (Itp), al quale conseguono consistenti oneri finanziari: per l’esercizio finanziario 2022 si registrano pagamenti effettuati oltre i termini fissati per 667,9 milioni, in aumento rispetto all’importo dell’esercizio finanziario 2021 determinato in 589,3 milioni». Ancora – prosegue la Procura della Corte dei Conti – «l’elevato onere relativo agli interessi sulle anticipazioni di cassa e agli oneri finanziari che per il 2022 hanno determinato l’ingente importo di 19 milioni, la gestione non regolare della obera professione intramuraria.

Nella relazione si rileva ancora «il raggiungimento parziale degli obiettivi correlati alle ingenti assegnazioni straordinarie relative all’emergenza sanitaria da Covid 19: a fronte del mancato trasferimento per il 2022 di risorse relative agli anni 2020/21 al 31 dicembre 2022 risulta attivata solo una percentuale poco significativa del numero complessivo dei posti letto individuati come necessari. Dall’esito dell’istruttoria poi emerge il ritardo nella definitiva messa a regime del sistema informativo a supporto del Ssr».

Un capitolo a parte riguarda Azienda Zero, per il cui avvio per la procura della Corte dei Conti «risultano ancora irrisolte alcune criticità, lo stesso Dipartimento Tutela della Salute ha comunicato, in fase istruttoria non aver posto in essere alcuna attività, neppure prodromica, afferente al passaggio di consegne da parte della gestione sanitaria accentrata».

GLI ASPETTI POSITIVI

La relazione prevede anche un focus sull’azione commissariale nella Regione Calabria. «Fino all’avvio della gestione attuale – si legge ancora – è oggettivamente connotata dalla scarsa capacità di incidere sulle cause del procrastinarsi delle condizioni che hanno reiterato i commissariamenti: alla base di tale assenza di risultati ha concorso il management aziendale il cui operato è caratterizzato da report insoddisfacenti, da ampie e inescusabili inefficienze e da ingiustificabili ritardi nell’adozione di stretta competenza».

La Procura della Corte dei Conti, comunque, riconosce anche le azioni positive del commissario della sanità, che – si legge – «ha promosso percorsi di rifunzionalizzazione della gestione per la normalizzazione della erogazione dei Lea, ulteriori iniziative funzionali a dotare il sistema sanitario di risorse umane e strumentali idonee a ad assicurare il rispetto del diritto costituzionale alla salute, il deciso impegno del commissario straordinario/presidente della Regione a rendere la rete ospedaliera idonea a far fronte alla domanda della popolazione in un territorio regionale fortemente caratterizzato da una peculiare orografia e inversione di tendenza rispetto alle precedenti gestioni commissariali» in diverse iniziative tra cui quella del sistema territoriale di emergenza-urgenza 118 e l’accordo tra la Dulbecco e l’ospedale pediatrico Bambino Gesù.
ma.ri.ga.

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Alice Possidente

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