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COSENZA – Vanno, vengono, ogni tanto si fermano. Sono i dirigenti della sanità calabrese, accorsi stavolta in massa per partecipare al concorso come direttore generale dell’Annunziata di Cosenza. Posto che, sulla carta, sarebbe “riservato” all’attuale commissario Vitaliano De Salazar, appositamente iscritto all’albo degli idonei dopo la proroga chiesta al governo proprio dalla Calabria.
L’elenco è sostanzioso: dalla dirigente Maria Pompea Bernardi a Vittorio Sestito, passando per l’ex commissario ospedaliero Gianfranco Filippelli a Elga Rizzo. Ci sono praticamente (quasi) tutti. Francesco Marchitelli, Maria Pompea Bernardi, Arturo Cavaliere, Salvatore Lopresti, Vitaliano De Salazar, Gianfranco Scarpelli, Elisabetta Rosa Tripodi, Luigi D’Angola, Elga Rizzo, Annamaria Tomasella, Francesco Araniti, Vittorio Angelo Sestito, Oreste Florenzano, Alberto Pagliafora, Maddalena Berardi, Salvatore Costarella, Domenico Sperlì, Maria Mariani, Gerardo Di Martino, Valeria Brambille, Antonio Mantella, Riccardo Giammanco e Gianfranco Filippelli. Salvo qualcuno interno all’ospedale è una bella fuga in avanti dal dipartimento salute, dove nel frattempo si attendono novità.
La prima in ordine di tempo dovrebbe essere la nomina di Iole Fantozzi, attuale dirigente generale del dipartimento, a subcommissario. Proprio questa settimana è previsto un consiglio dei ministri che in tanti danno come la volta buona. Il “segnale” sarebbe la nomina di Francesco Lucia, dirigente del settore prevenzione, fatta l’otto agosto scorso, come vicario del direttore generale. Il suo nome da tempo gira attorno alla poltrona massima del dipartimento salute. L’altro aspetto riguarda proprio Azienda zero. Il vuoto lasciato da Profiti al momento resta tale, anche se nei corridoi si fa sempre più insistente la voce di Simona Carbone, ex Agenas e dirigente del ministero della Salute nonché commissario dell’Asp di Crotone. Nel frattempo però c’è qualche mugugno. La selezione del personale che dovrà andare all’interno di Azienda zero infatti non è stata sospesa. A prendere le redini è stato il primo nominato da Profiti pochi mesi fa, Fabrizio Ambrosio.
In mano al momento ha la gestione e selezione del personale, con tutto quello che comporta nel retrobottega della cittadella regionale. Diversi i mal di pancia sul ruolo e posizione acquisita. Il problema di fondo è che non si tratta di un dirigente e non avrebbe quindi i titoli per poter sceglier e il personale della “macchina da guerra” sanitaria del commissario Occhiuto.
Il momento comunque è di gran confusione, in una estate che come ogni anno ci ripresenta i vecchi problemi.
Uno su tutti quello delle ambulanze demedicalizzate e a mezzo servizio, con relative tragedie a macchiar e ulteriormente una sanità prosciugata. L’Asp di Cosenza, delegata da Profiti, prosegue con gli atti per ristrutturare il servizio di emergenza urgenza, ma ai piani alti ci si interroga ancora su chi gestirà il timone di questa nave al momento ferma in bonaccia.
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