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COSENZA – Ricoveri di nuovo sopra la soglia di allarme e ospedali in affanno, quarte dosi sostanzialmente mai partite, Usca chiuse, operatori 118 di nuovo in trincea e strutture ospedaliere a caccia di dottori per rinforzare i reparti di malattie infettive. Il luglio 2022 di Omicron 5 in Calabria è drammatico. Bastano i dati di ieri per capire l’andamento.
Il sistema sanitario è già in affanno e le previsioni non sono positive, due notti fa per mancanza di posti letto disponibili all’ospedale Annunziata di Cosenza è partito il trasferimento di 13 pazienti al reparto Covid di Rossano, riaperto. Tre le ambulanze utilizzate per i trasporti.
Ambulanze che si trovano a fare i conti con i problemi di sempre: mezzi vecchi ma soprattutto carenza assoluta di medici. La notte scorsa il turno della postazione di Cosenza, per esempio, è stato gestito senza un medico. Poi oltre il danno anche la beffa, gli operatori in servizio nel 118 sono ancora in attesa del premio Covid da ormai due anni.
Nel frattempo l’ospedale di Cosenza deve correre ai ripari in primo luogo con il personale, pochi giorni fa è stato preparato l’avviso per tre posti di dirigente medico nel reparto di malattie infettive. Una chiamata a tempo determinato per un anno ma prorogabile. Dalla graduatoria del Pugliese Ciaccio di Catanzaro non ha risposto nessuno, e risulta necessario trovare «con estrema urgenza» tre specialisti per l’ospedale di Cosenza.
«La recrudescenza della pandemia da agente virale Sars Cov2 – si legge – unito alla già evidenziata carenza di personale medico specializzato, ulteriormente aggravatasi in ragione dell’assenza di lungo periodo di una unità in servizio, rende assolutamente improcrastinabile ricorrere ad ogni utile, consentita e legittima possibilità di reclutamento di personale».
Nel frattempo i dati sulle quarte dosi sono sostanzialmente fermi. In Calabria negli ultimi due mesi si è vaccinato poco più del 9% degli aventi diritto, un dato che sembra non trovare possibilità di recupero. Occhiuto annuncia contromisure. «Mercoledì – ha detto durante l’incontro con i sindacati – ci sarà una riunione operativa perché non possiamo avere cedimenti sul Covid non solo per gli effetti che questo ha sulla salute dei calabresi ma soprattutto per gli effetti che un aumento dei contagi può avere sulla nostra rete ospedaliera».
«Per fortuna – ha aggiunto Occhiuto – abbiamo chiesto qualche settimana fa al generale Battistini, che è stato il primo collaboratore di Figliuolo, di darci una mano. Si sta occupando di questo insieme al commissario di Azienda Zero, al capo del Dipartimento e al sub commissario, insieme a me quotidianamente. Ci sono alcuni pronto soccorso che rischiano di implodere se non si stabiliscono delle modalità utili ad assistere quanti hanno il Covid ma ad assistere anche quelli che meritano di essere assistiti nei Ps».
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